Mezza Ciociaria nella morsa del fuoco. In tilt i centralini dei pompieri e delle forze dell'ordine. Abitazioni lambite dalle fiamme. Messe in salvo tante famiglie e soccorsa una ottantacinquenne. Vigili del fuoco, volontari della protezione civile, carabinieri, vigili urbani, polizia, sono stati impegnati ininterrottamente in diverse zone della provincia. Necessario l'intervento di canadair per le situazioni più critiche. Questo il bilancio dell'emergenza della giornata di ieri.

Paura nel capoluogo
Nel primo pomeriggio in via Petrarca a Frosinone, dopo le 16, si è sprigionato un vasto incendio. Abitazioni lambite dal fuoco. Distrutti anche un'auto, un'Audi, e diversi cassonetti. Appartamenti invasi dal fumo nero. In tanti sono scesi in strada, mentre sul posto sono subito arrivati pompieri, polizia e carabinieri. I poliziotti si sono prodigati nelle operazioni di evacuazione e salvataggio delle numerose famiglie, le cui abitazioni sono state lambite pericolosamente dalle fiamme. Gli agenti della Squadra Volante sono riusciti a mettere in salvo una ottantacinquenne, che aveva difficoltà ad uscire dal suo appartamento ormai invaso dal fumo nero. Sono in corso accertamenti per risalire alla causa dell'incendio. Molti residenti hanno lamentato la mancanza di pulizia dei terreni incolti.

Rogo a Falvaterra e Pastena
Alle 11 il fuoco a Pastena sulle pendici rocciose a confine con il comune di Falvaterra che in parte sono interessate dalla pineta più volte sopravvissuta ad eventi simili. L'allarme è stato lanciato immediatamente da operai dell'Enel che trovandosi nelle vicinanze hanno visto il fumo levarsi da due punti distinti della costa per poi allargarsi su tutto il fronte e mettere in pericolo alcune abitazioni e la chiesa ottagonale risalente agli anni mille e dedicata alla Madonna delle Macchie. Sul posto sono accorsi i vigili del fuoco, un elicottero e volontari della protezione civile. Un gesto condannato in maniera energica dal sindaco Arturo Gnesi «senza mezzi termini perché questi sono atti vergognosi indegni di una società civile».

Brucia la Macchia ad Anagni
Le fiamme non hanno risparmiato neanche la città dei Papi. Le lingue di fuoco ieri mattina si sono sprigionate a ridosso del cimitero. Alle 15, invece, l'inizio di un altro incendio a "la Macchia" da zona Pantanello (domenica scorsa incendio a poche centinaia di metri). Sul posto vigili del fuoco, carabinieri, polizia locale, Radio Soccorso Anagni, ANC Anagni.

Piglio, Ferentino e Fontechiari
Squadre di pompieri, forze dell'ordine e volontari anche a Piglio, a Ferentino, lungo la Casilina e a Fontechiari per incendi di sterpaglie.

Nel Cassinate
Fiamme in piena notte tra martedì e mercoledì ad Ausnia, proseguite anche nella giornata di ieri. Le fiamme sono arrivate a lambire alcune abitazioni in montagna. Tanta la paura dei residenti che hanno chiamato i vigili del fuco della sottosezione di Cassino. Gli uomini giunti sul posto hanno provveduto immediatamente a spegnere l'incendio e a mettere in sicurezza l'area prima che l'incendio, allargandosi, provocasse danni a case e persone. Lingue di fuoco anche nella zona di San Michele a Cassino. Purtroppo la mano dei piromani è sempre pronta a colpire. E tanti i paesi della Ciociaria messi in ginocchio nelle ultime settimane dagli incendi divampati sia di giorno che di notte. Ieri un'altra giornata infernale.

Pochi uomini e mezzi vecchissimi

Una lotta impari. È quella che, ogni giorno, soprattutto durante il periodo estivo, combattono contro le fiamme i vigili del fuoco del comando di Frosinone. Le carenze di personale e mezzi, anno dopo anno, si fanno sempre più pesanti. Nonostante ciò i pompieri non lesinano gli sforzi per domare gli incendi che, in questa torrida estate, hanno già devastato larghe fette del territorio provinciale, come ieri.

Secondo dati del ministero dell'Interno, aggiornati al 31 dicembre 2015, il personale in servizio al comando di via Monti Lepini era composto da 180 unità contro le 231 di Latina, le 149 di Viterbo e le120 di Rieti. Si trattava di 4 capi reparto, 53 capi squadra e 123 vigili. Da allora ben poco è cambiato. I numeri quelli sono.

A seguito dello scioglimento del Corpo forestale dello Stato si sono aggiunte quattro unità. «Ma a causa di una normativa ancora non chiara - spiega un vigile - non possono salire sulle macchine d'intervento».

Altri rinforzi sono destinati a Cassino. «Dall'11 agosto - prosegue - in forza della decisione del ministero di cambiare la categoria di Casino, avremo otto unità in più. A Cassino, dunque, saranno 11 a turno, otto vigili e tre capisquadra».

Nel periodo estivo, grazie all'accordo di programma tra Regione Lazio e dipartimento dei vigili del fuoco, è stato potenziato il sistema antincendio boschivo. Dal 1° luglio al 30 settembre ci sarà l'apertura della base provvisoria di Ceprano, dotata anche di due elicotteri, mentre dal 1 luglio al 31 agosto funzionerà il distaccamento di Alatri. Si tratta di squadre dedicate esclusivamente alla lotta agli incendi boschivi. Con la recrudescenza del fuoco, la situazione si fa difficile.

«L'organico ne soffre - conferma il vigile - e anche per i mezzi vetusti. Abbiamo mezzi di venti anni e anche venticinque con 500.000 chilometri, le macchine più vecchie. Si tratta di mezzi grossi che devono affrontare strade secondarie o di montagna che hanno bisogno di una costante manutenzione».

Quest'anno la situazione si è complicata un po' per le particolari condizioni meteo un po' perché è il primo senza la presenza del Corpo forestale dello Stato, con tutti gli adattamenti del caso.

«Ci siamo caricati di un lavoro extra di antincendio boschivo, ora totalmente a carico nostro. Questo, però, non ha significato un aumento di organico e di mezzi. C'è stato solo un carico di lavoro ulteriore». Come ad esempio la gestione de mezzi aerei, prima di competenza proprio della Forestale. «Sono tanti i fattori che, insieme, hanno contribuito all'accelerazione degli incendi - seguita il vigile - Dalla mia esperienza posso dire che è stato determinante il fatto che non piove da sei mesi. Poteva starci la sorveglianza delle pattuglie della Forestale, ma non so fino a che punto sarebbe stata efficace. Le cause principali restano le condizioni atmosferiche e il fenomeno dei piromani di professione. Questo si potrebbe combattere con il personale entrato nei carabinieri, ma - è bene chiarire - loro non sono certo spariti. La sorveglianza la fanno lo stesso, sono sul territorio e noi li vediamo. Il punto è che sono aumentati gli incendi ed è diminuita la pioggia».

Dietro c'è sempre la mano dell'uomo. «L'autocombustione non è mai stata constatata - chiude - qualche volta può starci l'errore umano con il contadino al quale, dopo averlo acceso, sfugge di mano il fuoco. Sono giorni massacranti per tutta la provincia. E non ci limitiamo solo agli incendi boschivi. C'è anche l'ordinaria assistenza, dagli incendi d'appartamento agli incendi stradali al recupero del gatto sull'albero, competenze che ancora svolgiamo».