Una colonna di fumo ha avvolto il quartiere della Malfa. Era da poco passata l'ora di pranzo quando dalla casilina sud in direzione di Cervaro e dalla superstrada gli automobilisti hanno notato la colonna nera che si alzava. Immediatamente sono stati allertati i vigili del fuoco della sottosezione di Cassino che sono arrivati sul posto.

La nube si è sprigionata da un cumulo di sterpaglie e rifiuti che si trovava in un appezzamento di terra proprio sotto la superstrada. Intanto le prime criticità per i residenti, che hanno dovuto chiudere le finestre e abbassare le tapparelle per evitare che l'odore acre entrasse nelle abitazioni. Ma ad avere problemi anche gli automobilisti che si sono trovati avvolti in quel fumo scuro. Sul posto sono arrivate anche le pattuglie dei carabinieri della Compagnia di Cassino, coordinati dal tenente Grio, e gli agenti del Commissariato guidato dal vice questore Alessandro Tocco.

Le segnalazioni si sono susseguite per circa un'ora, anche quando i vigili del fuoco erano già impegnati a spegnere l'incendio. Non solo sterpaglia, anche altri tipi di materiali, plastica, metalli e copertoni. Immediatamente si è palesata l'ombra del dolo sull'episodio. Dopo qualche minuto è sopraggiunto anche il sindaco D'Alessandro, per capire cosa fosse accaduto, per accertarsi che l'area fosse stata messa in sicurezza e che gli uomini dei vigili del fuoco fossero rimasti illesi. È stato visibile a tutti i presenti che nell'area ci fossero diversi mucchi, e che solo uno era stato dato alle fiamme, una tragedia evitata solo grazie alla tempestività delle segnalazioni e dell'intervento dei vigili del fuoco. Il caldo e l'orario, uniti al terreno pieno di sterpaglie sarebbero stati un mix letale.

«È un terreno privato - ha spiegato il primo cittadino - su cui i proprietari hanno fatto lavori di bonifica, hanno cioè raccolto il materiale indifferenziato che era stato depositato, in quattro mucchi: uno di questi ha preso fuoco. A me appare certa l'ipotesi del dolo date le circostanze. Ora interveniamo come Comune per arginare il pericolo in corso, poi faremo un'ordinanza nei confronti dei proprietari per tenere pulito il terreno e impedirne l'accesso affinché diventi nuovamente una discarica».