Inchiesta sul maxi debito per i mancati versamenti all'Inps: quattordici persone iscritte nel registro delle notizie di reato. Ora c'è l'ufficialità. Massimo riserbo sui nomi dal momento che la procura, per i prossimi sei mesi, sarà impegnata in una fitta e silenziosa attività d'indagine: i reati ipotizzati dagli inquirenti resterebbero abuso d'ufficio, falso il bilancio (false comunicazioni sociali), omesso pagamento dei contributi e omessa denuncia all'autorità.

Ognuna delle persone attenzionate ne risponde, ovviamente, a vario titolo. Come pure, per molti di loro, l'iscrizione nel registro potrebbe essere un puro atto dovuto. E mentre il sostituto Marra continua a scavare sulla delicata vicenda accademica, in ateneo si lavora al piano di rientro.

Doppia seduta

Intanto nella giornata di ieri si è riunito il Senato e il Cda per l'approvazione dello stato patrimoniale. «Con l'approvazione – dice il rettore Betta - abbiamo completato il processo di passaggio dalla contabilità finanziaria alla contabilità economico-patrimoniale. A tal fine sono stati cancellati circa 41 milioni di euro di residui attivi, in quanto assolutamente insussistenti e non collegati ad obbligazioni giuridiche perfezionate. Detti crediti sono la conseguenza di previsioni di entrata che sin dal momento della previsione erano prive di qualsivoglia possibilità di realizzazione. Non solo, queste previsioni non sono state riviste negli assestamenti di bilancio dei diversi anni di riferimento, come la normativa di riferimento, invece, imponeva. Per quanto riguarda i residui passivi, si è proceduto a riconciliare il debito Inps e il debito Irpef con gli importi della contabilità, pervenendo alla conclusione di un nuovo debito Irpef di 2 milioni e di un nuovo debito Inps di circa 5 milioni, entrambi mai riportati in contabilità. In breve, oggi risulta un forte squilibrio finanziario dell'Ateneo, da addebitare ad una politica di bilancio adottata negli anni passati non ispirata alla prudenza,atteso che le spese venivano concepite oltre le reali possibilità dell'Ateneo. Da qui il disavanzo complessivo rilevato al 1 gennaio 2016 di ben 41 milioni dieuro e da qui la decisione del Cda di procedere con azioni di responsabilità nei confronti di coloro che nel corso degli anni hanno concorso a questa situazione. Oltre allo stato patrimoniale iniziale abbiamo approvato il primo bilancio unico di Ateneo, anno 2016. Questo evidenzia una perdita di 2 milioni di euro. Quest'ultima è più contenuta delle perdite prodotte negli esercizi precedenti che si possono stimare a circa 5 milioni di euro, come testimonia l'entità del disavanzo accumulato nel corso degli anni e che è indicativa dello squilibrio strutturale in cui versa l'Ateneo».