Dall'obbligo di dimora agli arresti domiciliari. Si è aggravata la posizione del 32enne romano che a fine marzo era stato accusato di sequestro di persona di una donna, tanto che dopo l'arresto il giudice dispose la misura dell'obbligo di dimora. Ad eseguire ora l'arresto ancora una volta i carabinieri della Stazione di Piglio agli ordini del comandante Domenico Serpico, il tutto a seguito di un'ordinanza emessa nei suoi confronti dal Tribunale di Frosinone, che ha disposto l'aggravamento della misura.

L'uomo la notte aveva l'obbligo di restare nella sua abitazione a Piglio, ma dopo alcuni controlli i carabinieri non trovandolo hanno avviato le procedure per le ricerche, e lo hanno rintracciato a Roma, presso l'abitazione di una conoscente, arrestandolo. L'uomo fu protagonista di una vicenda assurda. Infatti era finito in manette perché a fine marzo dopo aver trascorso in compagnia di una ragazza una serata presso un ristorante del luogo, successivamente la invitò a recarsi presso la sua abitazione, ove le chiese esplicitamente di avere un rapporto sessuale. Dinanzi alle continue opposizioni della donna la chiuse a chiave in una stanza impedendole di andar via. La donna però solo approfittando di un momento di distrazione del suo aguzzino, riuscì a segnalare l'accaduto al 112. I militari dopo brevi ricerche giunsero sul posto e riuscirono a liberare la donna. Il trentaduenne venne così arrestato e in sede di processo gli venne imposto l'obbligo di dimora nella sua casa a Piglio, misura che venendo non rispettata ha così determinato ora il nuovo provvedimento. Il trentaduenne si trova presso la propria abitazione a Piglio in regime degli arresti domiciliari.