Troppo esosa la tassa rifiuti. Il giudice, questa volta, è dalla parte del cittadino. Per sommi capi ecco la storia. Il comune di Ceprano "pretende" di far pagare a un artigiano pasticcere, per l'anno 2013, e successivi, una tassa rifiuti quintuplicata rispetto al 2012.
Lo stesso Comune, pertanto, applica un'imposta rifiuti di oltre 2.000 euro rispetto ai circa 400 euro dell'anno precedente. Il contribuente ritiene la richiesta troppo alta e presenta ricorso affidandosi al commercialista Bruno Testa, tributarista con sede in Arce. Si inizia così una lunga battaglia contro la pretesa del Comune. Una prima sentenza della commissione tributaria provinciale però condanna al pagamento (anche delle spese) l'artigiano che, comunque, non si arrende e fa appello alla sentenza.

A questo punto entra di nuovo in campo il commercialista Testa che, in una lunga e articolata difesa, ricorre alla commissione tributaria regionale, adducendo tra i motivi il fatto che il Comune applica un regolamento carente, senza tenere conto dell'effettiva realtà economico-produttiva che opera sul territorio comunale. Inoltre agisce al solo scopo di fare cassa operando la tassazione a tavolino, senza considerare che il pasticciere artigiano non somministra i prodotti del suo lavoro, ma si limita a venderli per asporto. Inoltre la stessa tassa è stata applicata su una maggiore superficie, senza rispettare neanche il consolidato principio sancito dall'Unione Europea in base al quale "chi inquina paga".
Le argomentazioni sono ritenute fondate e, quindi, la Ctr dà piena ragione all'artigiano. Logica la soddisfazione del commercialista Testa per il risultato della vicenda giudiziaria - tributaria che dovrebbe indurre gli enti a riflettere in quanto, tra gli altri, questo pesante balzello applicato dai comuni concorre a rendere ormai insopportabile il carico fiscale che si abbatte sulle famiglie e sulle imprese e sottrae futuro ai nostri giovani.