Le indagini sono ancora in corso, mentre la misura dell'arresto in carcere è stata convalidata. L'agente napoletano, in forze alla Sottosezione tangenziale di Fuorigrotta - trovato con 13 chili di hashish nell'auto e altri 10, tra coca e hashish, a casa - resta nell'istituto detentivo di Santa Maria Capua Vetere dopo la convalida della misura. A scoprire il maxi traffico di stupefacenti, di cui ben 13 chili destinati al Cassinate, ci hanno pensato in una brillante operazione congiunta gli uomini dell'Arma della Compagnia di Cassino e gli agenti della squadra mobile.

Un'attività tutt'ora in corso, che proprio per questo è coperta dal massimo riserbo. Non è impossibile immaginare, però, che si stia scavando per cercare le connessioni con il Cassinate, visto che nell'auto sequestrata sono stati trovati documenti che afferiscono direttamente a soggetti del territorio. Né è impossibile pensare che tra le pistole illegali trovate in una villa di campagna dell'hinterland e l'intera operazione ci sia un qualche punto di contatto: il proprietario della 357 Magnum con matricola abrasa e della 6,35 risultata rubata nel Nord Italia è di fatto ancora irreperibile. A cosa servivano quelle pistole? Agli spacciatori per guadagnarsi con la minaccia il predominio delle piazze locali? Intanto, è plausibile che per l'agente sia proposto appello al Riesame.