Un business talmente ricco, in città come altrove, che insospettabili cassinati non potevano non trasformarsi in locatari-procacciatori di fantastiche ragazze da sistemare negli appartamenti presi in affitto in pieno centro. Il gioco è facile. Sono le maglie del web a offrire l'intelaiatura di una trama che raffigura prostituzione e affari. Ricchissimi affari per tutti i protagonisti.
Dapprima la figura proprio del procacciatore: gli basta un telefono o un pc per adocchiare le giovani da far arrivare sul suolo cassinate. Le contatta e gli illustra condizioni dell'appartamento e costo settimanale o quindicinale. A volte sono le stesse donzelle a scrivere sui siti di incontri che cercano "casa" a Cassino e, magari in qualche caso, anche a indicare la tariffa che sono disposte a pagare per quel tetto sopra la testa nella città martire. Sono tutte "pendolari" del sesso: restano, cioè, in uno stesso luogo per un periodo limitato. Può essere una settimana o due, qualcuna un mese. Poi si riapre la valigia e si viaggia verso un nuovo obiettivo. Ma, nel frattempo, si invitano i clienti a raggiungere Cassino per l'appuntamento.

Indirizzo esatto e tariffa si concordano, però, per telefono: nelle vetrine online compaiono solo le prestazioni. Sono italiane, sudamericane, dell'Est Europa ma anche orientali. Un boom di asiatiche, soprattutto in determinate zone della città.
Tante di loro, come è emerso grazie agli ultimi blitz degli agenti del Commissariato in diversi appartamenti del centro urbano, pagano una tariffa "personale" tra i 250-300 euro a settimana o superiore ai 1.000 euro mensili. La pagano al locatario-procacciatore che, spesso, ha dei complici. Solo qualche giorno fa, la polizia ha denunciato alla procura tre soggetti per favoreggiamento della prostituzione in concorso. Secondo le indagini uno poteva avere il compito del "reclutamento", un altro faceva da accompagnatore materiale delle ragazze in arrivo nei vari appartamenti e l'ultimo doveva controllare il rispetto dei patti. Ma sull'architettura alla base del business si indaga ancora.

La tariffa, comunque, fa sicuramente la "fortuna" di chi, con la scusa di prendere in affitto un appartamento dalla vasta metratura, la trasforma in una "casa di tolleranza". Briciole al paragone dei guadagni che si incassano tra quelle quattro mura. Sarebbero dieci, o anche più, gli appuntamenti che le giovani fissano al giorno per una tariffa media di 100 euro a cliente. Dunque, quei mille euro è possibile incassarli in un solo giorno. A pagare le conseguenza di questo "traffico" sono i condomini che incontrano proprio i clienti a tutte le ore e, spesso, si sentono citofonare nel cuore della notte. E non è difficile immaginare che possano aver anche denunciato quel viavai in nome di un bisogno di tranquillità che viene minato.