Sono belle, avvenenti, e di ogni nazionalità. Spiccano le sudamericane, non mancano le ragazze dell'Est Europa e le italiane non restano certo a guardare.
Il business della prostituzione, antico quanto il mestiere, ha radici profonde anche a Cassino. E a "strappare" le donne dalle strade, come si diceva un tempo, non ci pensano certo volontari dal cuore d'oro ma "mercanti" del sesso a pagamento che affittano appartamenti in centro per favorire comodità e un tetto sulla testa alle giovani che hanno scelto di praticare la... professione. La settimana scorsa, a bussare alle porte di alcuni appartamenti hot sono stati gli agenti del commissariato, accompagnati dalle unità cinofile. Diverse le ragazze, almeno sei, condotte in commissariato. Giovanissime e meno giovani che hanno raccontato di dedicarsi alla prostituzione procurandosi i clienti sui siti.

Tre, però, i locatari degli appartamenti controllati e denunciati alla procura per favoreggiamento della prostituzione in concorso. Uno ha incassato anche l'estorsione per essersi appropriato delle chiavi dell'autovettura di una delle ragazze del "giro". Un giro, appunto. Dove c'è un procacciatore che individua e contatta le giovani. Parte, sicuramente, una trattativa con la proposta di alloggiare - a periodi anche di soli 15 giorni - all'interno di una casa nel cuore della città e la comunicazione della tariffa settimanale o mensile da consegnare.

Poi c'è un accompagnatore che, dai diversi luoghi di arrivo, conduce le ragazze negli appartamenti e, infine, non può mancare il "controllore" che deve verificare che tutto si svolga secondo i patti. Questo, da una prima ricostruzione, gli elementi emersi dai diversi blitz della polizia. In un caso, giovedì sera, uno dei locatari pare che non abbia voluto aprire la porta di casa, o di un'ala dell'abitazione, ed è stato necessario l'intervento dei vigili del fuoco. L'operazione, in una afosa notte estiva, ha inevitabilmente attirato l'attenzione dei residenti nella centralissima strada urbana.
Ora le indagini continuano. Tanti gli interrogativi, soprattutto sul gruppo o suoi gruppi capaci di tenere le fila del ricchissimo mercato a luci rosse ma anche sui proprietari degli appartamenti, spesso distinti dai primi. Quello che è emerso finora è una ricca e variegata rete di prostituzione radicata e ben nascosta. Esercitata nel chiuso degli appartamenti. Senza differenze alcuna. Ce ne possono essere in via Lombardia, in viale Dante come in via Pascoli o in via Di Biasio. Conta davvero poco.

La clientela

La clientela è la parte più semplice della partita. Viene trovata attraverso un lungo elenco di siti internet specializzati dove mettere in mostra i propri "talenti". Arrivano a tutte le ore ed è possibile incontrarli sul pianerottolo. È capitato a famiglie con bambini, ad anziani o ad operai diretti al lavoro. Suonano ai citofoni e c'è il saliscendi di estranei lungo le scale, che passano, salutano e vanno fino all'interno desiderato. Peccato che spesso si confondano e facciano "squillare" il campanello dei cassinati. In tanti raccontano il fenomeno, gente svegliata anche in piena notte che si ritrova a parlare con uomini alla ricerca di una "studentessa" o di una signorina dal nome difficile da pronunciare o con soprannomi davvero particolari. E, ogni volta, la solita litania. C'è chi prova a dare informazioni, chi si altera, chi riaggancia.

Il business

Ricchi i guadagni. Almeno due ragazze per appartamento mentre possono arrivare ad accogliere finanche dieci clienti al giorno e permettersi di pagare al proprio locatario mille euro, o anche oltre, al mese. Oppure 200-300 euro a settimana, cadauna. Sarebbe, per lo più questo, il prezzo d'affitto scoperto dagli agenti del Commissariato guidati dal dottor Tocco, nel corso dei vari controlli all'interno delle case a luci rosse. Una cifra che viene saldata con puntualità svizzera e senza problemi di sorta. Ma per arricchire quali e quante tasche? Si continua a scavare in un mondo solo apparentemente sommerso.