Altro che strade industriali! Un ricchissimo mercato del sesso a pagamento si articolare lungo le vie del centro. Appartamenti hot nei palazzi storici della città, memoria urbana di una ricostruzione indelebile. Lì, tra famiglie coi bambini e coppie di anziani, vengono ospitate ragazze avvenenti capaci di soddisfare ogni richiesta.

Sono stati i diversi blitz della polizia, nei giorni scorsi, a permettere di scoprire un mondo a luci rosse capace di "illuminare" le notti cassinati. Tre, in totale, i locatari denunciati in concorso per favoreggiamento della prostituzione: ognuno aveva un preciso ruolo in un sistema di reclutamento e posizionamento delle donne, nei vari appartamenti, dove gli agenti del Commissariato hanno effettuato i controlli, zone che toccano via Pascoli, via Lombardia, largo Molise o via Volturno. Ma non solo.

I fatti

Grande fiuto investigativo e servizi mirati quelli degli uomini del vice questore Alessandro Tocco, servizi studiati per contrastare il fenomeno dello sfruttamento della prostituzione. Tante, nell'ultima settimana, le ragazze trovate nelle case visitate. Sarebbero state proprio alcune di loro a raccontare di aver preso in affitto quel posto per dedicarsi alla prostituzione. Due quelle che hanno "incassato" anche provvedimenti. Una di origini venezuelane per la quale sono state avviate le procedure di identificazione con il conseguente invito a presentarsi all'ufficio Immigrazione per regolarizzare la propria presenza sul territorio nazionale, mentre a carico di un'altra, di origini campane, un foglio di via obbligatorio.

Il sistema

Ma la vera "novità" è rappresentata dall'architettura ideata per il reclutamento e il controllo delle giovani donne. Gli agenti operanti – dopo accurate indagini – sono riusciti a risalire a tre locatari degli appartamenti controllati. Tre soggetti, residenti a Cassino e con lavori normali, che avevano affittato quelle case per favorirne il traffico all'interno. Uno di loro pare che fosse dedito a trovare le giovani, magari con l'ausilio del web. A lui l'onore di contattarle -secondo la ricostruzione degli inquirenti - per farle arrivare a Cassino. Un altro, invece, avrebbe avuto il compito di accompagnarle nelle abitazioni e, all'ultimo, spettava il ruolo di "controllore". Ecco perché, dopo gli accertamenti, sono stati denunciati alla Procura della Repubblica per favoreggiamento della prostituzione in concorso tra loro e uno di essi, anche per estorsione. Probabilmente doveva tenere sotto stretta osservazione una delle giovani e così si era appropriato delle chiavi della sua auto.

 

Grossi affari e tanti interrogativi: si scava anche sui contratti di locazione

La brillante operazione della polizia di Stato non si ferma qui. Sono in corso approfonditi accertamenti anche per la verifica della corretta cessione in affitto degli appartamenti finiti nel mirino del commissariato di Cassino. Diversi i fronti ancora aperti.

Innanzitutto i guadagni. Sarebbero almeno mille euro al mese i "costi" che ogni ragazza doveva sostenere per quel tetto sopra la testa, nella vie centrali della città, facilmente raggiungibili - a parte qualche problema di posteggio - e immerse nella quotidianità. Cifra sostenibile a fronte di guadagni che, evidentemente, dovevano e potevano essere lauti.

Si scava su questo aspetto come pure sulla permanenza in città. Soste a tempo, un mese o due per favorire un ricambio, oppure periodi più lunghi per stabilizzare la clientela? In realtà, alcune delle giovani avrebbero raccontato di procurarsi clienti sui siti internet di incontri, quindi, la presenza in loco poteva essere "a tempo", evitando così di calamitare troppe voci e sospetti. Sud americane, rumene o avvenenti italiane non passano certo inosservate. L'unica certezza riguarda la presenza di innumerevoli case del piacere nel cuore della città dove i clienti entrano ed escono senza problemi. Con soggetti che tengono le fila del ricco business.

Non sono nuove neppure le lamentele, in determinate zone, dei cittadini, spesso infastiditi proprio dal via vai notturno ma anche diurno. Il trans latitante Solo la settimana scorsa, gli agenti - nell'ambito dei medesimi controlli negli ambienti dediti alla prostituzione - avevano scovato un trans latitante da due anni. In un appartamento centralissimo c'erano due soggetti nervosi, quanto reticenti a rispondere alle domande poste dagli uomini della Polizia di Stato.

In commissariato, poi, la scoperta. A carico del trans peruviano è emerso lo stato di latitanza per un mandato di cattura emesso nell'anno 2015 dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Milano, dovendo espiare nove mesi di reclusione, per violenza privata in concorso. Controlli senza sosta Prostituzione ma anche droga. Non si abbassa mai la guardia della polizia e venerdì sera sono stati passati al setaccio alcuni locali pubblici. In un bar erano presenti diversi clienti con pregiudizi di polizia. In particolare, un avventore è stato immediatamente allontanato con foglio di via obbligatorio, mentre un ventunenne di Cassino, trovato in possesso di alcuni grammi di hashish, è stato segnalato al Prefetto di Frosinone.