È stata trovata nel suo letto, senza più alcun segno di vita, dai suoi bambini. I primi che, dopo aver tentato invano di ottenere una risposta, si sono precipitati fuori casa per dire al papà che la mamma non si svegliava più. A stabilire cosa abbia potuto strappare all'affetto dei suoi bimbi Kaur Karmejit, 33 anni, madre amorevole di 3 piccoli (di 3, 5 e 11 anni) ci penserà la competente autorità giudiziaria di Cassino.
Potrebbe essersi trattato di un malore fatale o di un male incurabile e fulminante. Oppure di una omessa o errata diagnosi.
E per fugare ogni dubbio la magistratura della procura di Cassino ha disposto il sequestro della salma affinchè l'autopsia possa chiarire con esattezza scientifica la verità. Una verità amara, che di certo non consolerà in alcun modo la sua famiglia. Ma che almeno servirà a colmare i tanti dubbi che inevitabilmente accompagnano una morte prematura e inaccettabile come questa.

La ricostruzione

In base ad una primissima ricostruzione dei fatti sembrerebbe che la donna, in Italia da oltre 5 anni per stare accanto al marito - dipendente di un'azienda agricola del Cassinate - tre giorni prima aveva manifestato un malessere diffuso: dolori alle ossa e un'astenia insopportabile. Tanto da far ricorso alle cure mediche di base. Poi, vista la gravità della situazione, era stata anche in ospedale per cercare di capire cosa le stesse accadendo sperando, forse, che il caldo le avesse giocato un brutto scherzo.
Sottoposta ad analisi e visita la giovane mamma era tornata a casa, sapendo che se la situazione non fosse migliorata avrebbe dovuto ancora far ricorso alle cure dei medici del Santa Scolastica. Senza escludere neppure l'ipotesi di una trasfusione.
Nulla di tutto questo. La trentatreenne è morta mercoledì pomeriggio nel suo letto per cause ancora da chiarire.
Dopo l'allarme lanciato dai suoi bambini e l'arrivo del marito, il 118 e i soccorsi giunti nell'immediatezza insieme ai carabinieri, non si è potuto far altro che constatarne il decesso.
Un decesso sulle cui cause restano aperti molti interrogativi. Sarà ora l'esame autoptico a fornire una spiegazione, ma non di certo una consolazione per la dolorosa perdita.