Chi non può pagare le tasse ora può rimboccarsi le maniche e pulire strade e aiutare gli operai a mantenere il decoro urbano. Il baratto amministrativo nel Comune di Roccasecca è diventato realtà. Nei giorni scorsi, a seguito dell'approvazione del regolamento in consiglio comunale, è stato presentato l'avviso pubblico per la "presentazione dei progetti di riqualificazione del territorio volti a ottenere agevolazioni tributarie". In pratica, l'amministrazione guidata dal sindaco Giuseppe Sacco ha deciso di dare la possibilità ai cittadini indigenti di pagare le tasse comunali - Tari e Tasi 2017 - attraverso l'esecuzione di lavori come la potatura di alberi, la pulizia di aiuole, strade e altro.

«L'amministrazione comunale, attraverso il baratto amministrativo, ha voluto potenziare le iniziative a favore del sociale e venire incontro alle esigenze dei meno abbienti che avranno, quindi, la possibilità di svolgere dei lavori di pubblica utilità a fronte del pagamento di alcune imposte comunali», ha evidenziato il sindaco. La presentazione della domanda scade il 26 giugno. Sono ammessi al bando "Baratto amministrativo" i soli cittadini residenti a Roccasecca aventi un Isee inferiore o uguale a 8.500 euro. Inoltre, l'età non deve essere inferiore ai 18 anni e non superiore ai 70.

Infine, i richiedenti dovranno avere l'idoneità psico-fisica in relazione alle caratteristiche dell'attività o del servizio da svolgere. Il valore del progetto proposto da un singolo cittadino (a valere per tutto il nucleo familiare) è fissato in un massimo di 350 euro: la somma complessiva che viene messa a disposizione per i progetti presentati è pari a 10.000 euro. «Un'iniziativa che si aggiunge agli interventi già in atto di contrasto alla povertà e al disagio abitativo, e che rappresenta una ulteriore forma di aiuto a cittadini che si trovano in difficoltà - ha concluso Sacco - Il sociale è sempre stata una delle priorità già identificate all'interno del programma elettorale e questa è una delle tante iniziative che volgono in quella direzione. I cittadini, dunque, non "supplenti" del pubblico bensì alleati in una battaglia di civiltà e contro la scarsità di risorse».