Massima attenzione del ministro dell'Ambiente all'ex discarica di via Le Lame. In attesa, finalmente, della bonifica del sito che sorge, tra l'altro, a due passi del fiume Sacco, Gian Luca Galletti, responsabile del dicastero dell'Ambiente, ha risposto a un'interrogazione presentata dal deputato Marcello Taglialatela del gruppo Fratelli d'Italia-Alleanza nazionale.

Il ministro ha prima fatto un excursus della situazione, a cominciare dalle vicende che hanno interessato il sito, inserito prima nel "Sin – Bacino del fiume Sacco", poi retrocesso a sito regionale e quindi di nuovo promosso a nazionale. Lo stesso Galletti ha toccato anche la vicenda giudiziaria che ha interessato la discarica, sottoposta «a sequestro giudiziario preventivo con decreto del 23 dicembre 2014 dalla procura della Repubblica presso il tribunale di Frosinone, con il quale il sindaco di Frosinone è stato delegato al ruolo di custode giudiziario per garantire la messa in sicurezza d'emergenza. Pertanto, il Comune, in qualità di custode giudiziario ha provveduto e sta provvedendo alla messa in sicurezza di emergenza del sito tramite il periodico, sistematico e regolare prelievo e smaltimento del percolato, chiedendo, in data 16 febbraio 2017, ad Arpa Lazio di pianificare una campagna di indagini ambientali», ma anche di quantificare i costi per gli accertamenti.

Il ministro ha aggiunto che «l'Arpa Lazio ha fatto presente che... successivamente al 23 dicembre 2014... non ha effettuato sopralluoghi presso l'area di ex discarica "Le Lame" e nell'area ad essa circostante, utili a fornire maggiori elementi circa lo stato attuale dei luoghi». Galletti ha ribadito che «allo stato il ministero dell'Ambiente sta svolgendo tutte le attività necessarie all'acquisizione delle informazioni/aggiornamenti utili ad avviare le attività istruttorie finalizzate alla bonifica dell'area. In particolare, la prima conferenza di servizi istruttoria per il Sin "Bacino del fiume Sacco", tenuto conto dell'interlocuzione con il Comune, è prevista nel mese di aprile 2017».

L'obiettivo è quello di «illustrare le linee guida sulle procedure operative e amministrative per la bonifica, predisposte dalla divisione competente di questo ministero». Una volta acquista tutta la documentazione necessaria, ha concluso il ministro, «sarà cura di questo ministero svolgere le proprie attività con il massimo grado di attenzione sulla questione al fine di garantire lo stato di attuazione degli interventi».

Era il 3 marzo scorso quando l'onorevole napoletano Marcello Taglialatela aveva presentato l'interrogazione per conoscere «quali siano lo stato attuale dei luoghi e le procedure attivate per la bonifica dell'area e quali iniziative di competenza si intendano adottare per fronteggiare l'emergenza ambientale e sanitaria determinate dalle 625 mila tonnellate di rifiuti ancora presenti in quel territorio». Taglialatela lamentava il fatto che «"seppur lo stato di inquinamento si è verificato nel 2006, lo stato dei luoghi ancora oggi risulta essere fortemente compromesso" dato che i rifiuti non sono mai stati rimossi e il percolato continua ad inquinare il sottosuolo».

Taglialatela ricordava l'impegno delle associazioni e del Movimento difesa del cittadino che «hanno in questi anni sempre agito nel senso di mantenere viva l'attenzione delle istituzioni sulla questione dell'inquinamento dell'area e dei conseguenti rischi per la popolazione residente». Non a caso è intervenuto anche Giuseppe Pettenati, responsabile dello sportello frusinate del"Movimento difesa del cittadino", che dichiara: «Come associazione di consumatori, abbiamo fatto quello che potevamo. Ora il nostro auspicio è che realisticamente si proceda alla bonifica dell'ecomostro ed al risanamento di quell'area e auspichiamo che a Roma si presti ora la massima attenzione alla nostra terra anche si questo problema reale».