«Invitiamo tutti i lavoratori che fossero stati in qualsiasi stabilimento coinvolti in situazioni come quelle avvenute a Melfi - ovvero dare dei soldi in cambio della promessa di un'occupazione - a presentare denuncia contro qualsiasi delegato di qualsiasi organizzazione sindacale, nessuna esclusa. Noi della Fim-Cisl riteniamo questo fondamentale perché il sindacato si deve occupare di promuovere il lavoro, non le raccomandazioni. Le raccomandazioni sono un terreno che squalificano le persone». Direttamente da Cassino, a pochi passi dallo stabilimento Fca e dalle tante fabbriche dell'indotto, il segretario generale della Fim-Cisl Marco Bentivogli lancia un accorato appello ai giovani in cerca di occupazione a cui, magari, come è avvenuto a Melfi, qualche sindacalista ha promesso un posto dietro ricompensa. Se da un lato Bentivogli lancia un messaggio ai giovani e li invita ad avere fiducia nella giustizia, dall'altra mette in guardia anche i colleghi sindacalisti e i datori di lavoro. Per quanto riguarda i sindacati spiega che la Fim-Cisl a Melfi si costituirà parte civile - marcando così le distanze con le altre sigle che sono finite nella bufera nel sito lucano - mentre ai titolari delle fabbriche dell'indotto cassinate che sulla scia della ripresa di Fca hanno terminato la cassaintegrazione e stanno per assumere, raccomanda: «Le aziende attraverso i loro capi e le loro strutture devono bandire questo tipo di comportamenti e non utilizzarli invece per il governo territoriale delle situazioni. In una situazione con disoccupazione giovanile elevata il mercimonio delle assunzioni - conclude Bentivogli - è una cosa vergognosa che noi combatteremo con tutte le nostre forze». Sulla stessa lunghezza d'onda Fernando Uliano che a tal proposito ha tuonato: «Abbiamo pagato un prezzo molto alto in termini di iscritti quando abbiamo deciso di far pulizia ma non abbiamo voluto nel nostro sindacato personaggi discutibili perché il sindacato deve essere prima di tutto un luogo di persone oneste».