Un atto molto importante è stato adottato nei giorni scorsi da Nicola Zingaretti in qualità di commissario ad acta per l'attuazione del vigente Piano di rientro dai disavanzi del settore sanitario della Regione Lazio. Si tratta del Piano operativo 2017 relativo ai «Piani di eradicazione e sorveglianza nel territorio regionale delle malattie dei bovini, bufalini e ovi-caprini oggetto di risanamento». Dopo un meticoloso lavoro di mappatura effettuato su tutto il territorio laziale sono stati quindi raccolti i dati relativi gli allevamenti. Com'è noto, alcune province laziali hanno conseguito la qualifica comunitaria di "territorio ufficialmente indenne", per altre invece è in corso l'iter di riconoscimento. In quest'ottica, il piano serve innanzitutto a mantenere le qualifiche già acquisite ai sensi della normativa nazionale e comunitaria vigente, nonché a conseguire le qualifiche ancora non ottenute per tutto il restante territorio regionale.

In secondo luogo, la Regione ha così redatto un documento unitario che contiene in maniera organica le indicazioni previste dalle normative nazionali e comunitarie vigenti. Significativi sono i primi dati forniti. Ad esempio, per quanto riguarda la brucellosi ovi-caprina nel corso del 2016 non sono stati notificati focolai di brucellosi nelle province di Roma, Latina, Rieti e Viterbo. Le attività straordinarie condotte in provincia di Frosinone hanno consentito di individuare 2 soli focolai, rispettivamente in un allevamento ovino e in un allevamento bovino. Le attività condotte nel 2016, in particolare in risposta alla crisi 2015 nella provincia di Frosinone, hanno consentito di mantenere la qualifica di indennità ufficiale per tutta la Regione. «Tuttavia - si legge nell'atto della Regione con cui viene approvato il piano - stante la necessità di garantire anche per l'annualità 2017 una sorveglianza adeguata per rilevare precocemente eventuali recrudescenze di infezione brucellare e consolidare la favorevole situazione sanitaria raggiunta si dispone il mantenimento del controllo del 100% degli allevamenti ovini–caprini.

All'interno degli allevamenti dovranno essere controllati tutti i maschi adulti sopra i 6 mesi, il 25% delle femmine pluripare e tutte le femmine da rimonta». Non sono esclusi a livello regionale interventi di abbattimento totale nel caso venissero riscontrate aziende focolaio. E nel caso ci fossero emergenze? La direzione regionale competente provvede, in particolari situazioni di rischio che coinvolgono il territorio di determinate Aziende Sanitarie Locali, ad istituire un'apposita task force regionale per la valutazione della situazione epidemiologica dell'infezione, delle possibili vie di trasmissione tra gli allevamenti e dei fattori che condizionano la persistenza delle malattie di cui al presente allegato. La task force, costituita con provvedimento dirigenziale della direzione regionale competente, è coordinata dalla stessa e si avvale di dirigenti medici veterinari delle Aziende Sanitarie Locali e dell'Istituto Zooprofilattico Lazio e Toscana che affiancano il Servizio Veterinario dell'Azienda Sanitaria Locale competente anche nell'esecuzione degli interventi necessari alla completa eradicazione della malattia. Soggetti quelli della task force a cui è già stato inoltrato il piano.