Lo scandalo è immenso. La verità da accertare pure: nel "sistema Trapani" o operazione Mare Monstrum, la stessa che ha portato all'apertura di un'indagine che ha sconvolto la Sicilia, c'è finito - seppur indirettamente - De Lipsis. Proprio quel Raffaele De Lipsis - ex magistrato di 71 anni, già presidente del Consiglio di giustizia amministrativa - commissario straordinario dei Consorzi di bonifica della provincia di Frosinone inviato dal presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, per sistemare e accompagnare il consorzio "Valle del Liri" di Cassino all'unificazione dei consorzi di bonifica della provincia di Frosinone, ovvero "Conca" di Sora e "A sud di Anagni".

Ufficialmente non risulta indagato. Ma di fatto la conversazione telefonica che avrebbe riguardato un ricorso da accogliere è quella che fa riferimento alla sua utenza. Proprio per questo, tra oggi e domani, De Lipsis raggiungerà la procura siciliana competente per chiarire: «Ritengo che la mia posizione sia assolutamente marginale rispetto all'inchiesta ma sarò comunque in procura, a Palermo, per fornire tutti gli elementi che serviranno ai magistrati inquirenti per accertare la mia estraneità rispetto all'inchiesta siciliana» fa sapere il commissario.

La dichiarazione

Una posizione assolutamente marginale, dunque, legata ad una decisione del Tar. Secondo quanto riportato dal quotidiano Repubblica, nelle intercettazioni analizzate dagli inquirenti sarebbe stato De Lipsis a chiamare l'attuale presidente del Consiglio di giustizia amministrativa - Zucchelli - per fare pressioni in merito al ricorso: «Ti raccomando, ci tengo molto perché viaggio spesso con Ustica Lines». Sarebbe in questa frase, per i magistrati (come riportato da Repubblica) la prova delle pressioni dell'attività dell'ex magistrato per aiutare Morace (amministratore di Liberty Lines, prima Ustica Lines). Un sistema molto complesso, ovviamente tutto da chiarire ed accertare, finito nella maxi inchiesta per corruzione che sta facendo tremare non solo la Sicilia ma anche Roma.