Le indagini devono correre su un doppio binario. Quelle ambientali per rilevare eventuali sostanze tossiche sepolte sotto terra e quelle relative ai continui casi di tumori nella zona del Cassinate. Dato triste, basato su calcoli non "ufficiali" ma empirici. Ma un dottore come Carmelo Palombo, vice sindaco e assessore, è deciso ad andare avanti, non solo sul fronte delle indagini legate alle aree che potrebbero nascondere veleni ma anche sul registro dei tumori. Tema troppo sensibile: la gente incalza lui e la giunta, in continuazione.

«Le aree critiche in provincia - ha detto ieri - sono la nostra e quella della Valle del Sacco. Critiche perché si stanno rilevando una serie di tassi di morbilità che deve far riflettere. Ci si ammala, poi, di alcuni tipi di tumori "liquidi", del sangue, come linfomi o leucemie ma anche cancri al polmone o al colon. Gli ospedali romani sono anche un po' stupiti dall'arrivo continuo di pazienti della parte sud della provincia. E questo lascia pensare che ci siano cause o concause scatenanti. Ecco perché dico che bisogna avere particolare attenzione nel rilevare questi casi epidemiologici per mettere in campo strumenti sia diagnostici che terapeutici. È importantissimo avere questi dati, attraverso l'istituzione del registro dei tumori, fondamentale per queste terre. E assume un'importanza maggiore in questo momento dove sembra esserci un aumento di casi. Vogliamo - senza creare allarmismi - sapere o meno se ci siano sostanze tossiche che possono essere responsabili (o corresponsabili) per valutare la possibilità di rimuoverle». Ne aveva già parlato in consiglio, a fine aprile, rispondendo a una interrogazione della minoranza. In quella occasione Palombo aveva elencato gli strumenti regionali e un'adesione, quella del 2012, da parte del Comune «che impegnava il sindaco a intervenire nei confronti di Regione e Asl, con l'obiettivo di promuovere l'istituzione del Registro».

Ma «non è seguito alcun atto concreto». Ora, diatriba politica a parte, Palombo ha anche ribadito l'impegno del governo in carica. «L'am ministrazione D'Alessandro, sensibile alle problematiche ambientali e a difesa della tutela della salute dei cittadini, con fattiva collaborazione delle forze dell'ordine e delle associazioni ambientaliste presenti nella Consulta dell'Ambiente, lavora per verificare ulteriori rilevazioni e riscontri di eventuali altri siti di rifiuti tossici presenti nel nostro territorio». E cita, inevitabilmente, l'impegno per l'area al confine con S.Elia dove sono state rilevate le "acque rosse", oggetto di controlli, prelievi, indagini. «L'amministrazione promuoverà interventi per favorire la collaborazione tra soggetti istituzionali, per incalzare e monitorare le azioni, gli strumenti e i tempi con cui i responsabili, individuati nell'Unità funzionale della Asl di Frosinone, metteranno in campo per raccogliere ed elaborare i dati completi sui casi di tumore, anche infantile, che si verificano nella popolazione provinciale, e per assicurare un'informazione continua e completa anche in relazione a episodi di concentrazioni spazio-temporali di casi oncologici anomali e al di fuori delle medie nazionali».