Otto fogli zeppi di firme. Sono finiti sul tavoli del prefetto, del procuratore, del sindaco di Frosinone e del presidente della Provincia. Sono allegati a una petizione finalizzata a richiedere lo spostamento del capolinea Cotral da piazza Sandro Pertini. A portare avanti l'iniziativa sono stati alcuni dipendenti degli uffici della zona. Interessate anche l'Arpa e la Cotral.

«A seguito di un'ordinanza sindacale – evidenziano – è stata disposta la delocalizzazione da piazzale Kambo a piazza Sandro Pertini del capolinea della Cotral. Tale misura, che doveva essere in contrasto all'inquina- mento atmosferico della città di Frosinone, producendo un risanamento della qualità dell'aria, come previsto dalla delibera di consiglio comunale numero 66 del dicembre del 2009, non ha sortito l'effetto sperato, in quanto per tutto il 2016 e dall'inizio del 2017 ad oggi la città di Frosinone ha superato rispettiva- mente 115 giorni e 52 giorni il valore limite consentito di polveri sottili, nonostante i blocchi del traffico automobilistico disposti dal primo cittadino. Di fatto tale provvedimento ha prodotto solo un semplice spostamento de- centrato del flusso degli autobus rispetto alla centralina di rilevazione. A tutt'oggi, quindi, si concentrano nella zona di Piazza Pertini, dove sorgono uffici pubblici e privati ma anche abitazioni, emissioni di polveri sottili Pm10 e Pm 2,5 derivanti dall'aumento del traffico veicolare di autobus, circolari (Cotral, Geaf e Flixbus) cagionando un danno irreversibile alla salute pubblica di circa cinquecento lavoratori dipendenti dell'Agenzia delle Entrate, Mef, Codiretti e Equitalia. Così come a quella degli abitanti del quartiere».

In quell'area, stando alla denuncia, sono presenti circa cinquanta autobus, sia in circolazione sia in so- sta. «I quali – proseguono i firmatari – spesso non osservano le norme previste dal nuovo codice della strada, nonché le direttive comunali sullo spegnimento dei motori. Quest'ultima misura non risulta, comunque, risolutiva della situazione che si è venuta a creare a seguito dell'ordinanza sindacale. Ciò comprometterebbe seriamente il microclima ambientale non consentendo ai lavoratori di areare, naturalmente e sufficientemente, le stanze dei luoghi di lavoro e di accesso al pubblico, rendendo di fatto l'aria irrespirabile e tossica. Da precisare che l'aria dei locali degli uffici è già resa nociva dal continuo utilizzo di stampanti e fotocopiatrici che rappresentano di per sé un elevato rischio professionale. Da recenti studi - aggiungono - emerge, infatti, che gli effetti sulla salute potenzialmente attribuita agli inquinanti ambientali possono essere acuti. Inoltre i principali studi sulla correlazione fra inquinamento atmosferico e cancro sono concordi nel valutare che alti tassi di polveri sottili comportano sostanziali incrementi dell'incidenza del tumore ai polmoni, soprattutto se in associazione con altri fattori di rischio quali il fumo di sigaretta e alcune esposizioni professionali».

I firmatari della petizione chiedono, pertanto, a Nicola Ottaviani l'adozione di misure urgenti per risolvere l'insostenibile situazione ambientale e a salvaguardare i luoghi di lavoro.