Sei "re" del falso, capaci di produrre banconote da 20, 50 e 100 euro in maniera quasi perfetta, sono stati incastrati dagli uomini della Finanza, i bancali di soldi contraffatti continuano a essere ancora oggi in circolazione. Nel napoletano, come nel Cassinate e finanche in Europa dal momento che il sodalizio - inserito nel famoso Napoli group - era capace di coprire la richiesta di mercato pure del Vecchio Continente. La brillante operazione di sabato scorso, ribattezzata "La banda degli onesti" dal celeberrimo film di Totò, ha assestato 19 misure cautelari - tra napoletano e casertano - mentre sono i volumi di affari a far rabbrividire.

Nel corso dell'indagine della procura di Napoli Nord, partita nel 2015 e condotta dal nucleo di Polizia Tributaria della Finanza di Napoli e dal nucleo speciale di Polizia Valutaria di Roma sono state sequestrate banconote false della "serie Europa" per un valore di 11 milioni di euro.

Nel calderone, secondo riscontri, ci sono anche soldi contraffatti bloccati dalla Polizia Stradale mentre erano in viaggio lungo l'A1 a Cassino e a Frosinone. E proprio gli atti della città martire sarebbero stati richiamati dalla procura partenopea per inserirli nel fascicolo. A capo del pericoloso sodalizio ci sarebbe stato Mario Torromacco che, tuttavia, avrebbe rimarcato la sua innocenza in sede di interrogatorio. Ma per gli inquirenti resterebbe uno dei tipografi più bravi al mondo, capace di manovrare le macchine con abilità e di studiare con precisione gli ingranaggi per immettere, sulla piazza del falso, banconote in grado di ingannare anche le più vetuste macchinette di controlli acquistate dai commercianti.

Due le stamperie scovate, una Frattaminore e una Casavatore. In un caso la sede di lavoro "mobile", pronta a essere smontata una volta consegnato il carico, si trovava dietro un'officina meccanica; in un altro all'interno di una cucina. Da questi luoghi partivano i bancali di soldi - partite minime da 10 milioni di euro - diretti ai grossisti che poi li smerciavano agli "spacciatori" del falso.

Diversi anche gli agganci con la Ciociaria per ricevere rifornimenti lampo, a due passi da "casa". Ricchi i guadagni, soprattutto con le venti euro più facili da piazzare. I consigli per i cittadini sono sempre gli stessi.

Le banconote vanno guardate bene, ad esempio illuminando (anche) con il cellulare il filo di sicurezza dove compaiono delle micro-scritture che si adocchiano al volo, se la banconota è vera. Oppure basta guardare l'ologramma, se è cangiante e mobile. Nei falsi, infatti, viene realizzato con materiale lucente ma senza "brillare". Sui siti dedicati, Bce in primis, c'è il decalogo per i cittadini.