Patenti facili alla Motorizzazione di Frosinone, nuovo round davanti al giudice per le udienze preliminari. Dopo il primo gruppo, con i principali imputati, per i quali è stato di- sposto il giudizio immediato (con relative condanne), e una seconda tranche con 31 imputati, attualmente davanti al gup, altri 24 imputati compariranno in udienza preliminare il 27 settembre. Si tratta, in questo caso, di episodi minori che riguardano i beneficiari delle patenti con il trucco, alcuni dei quali (13 per l'esattezza) residenti in provincia, tra Sora, Cassino, Castelliri, Campoli Appennino e Pico, e altri, attirati dal passaparola, provenienti dalle province di Napoli, Caserta, Perugia, L'Aquila e perfino da Novara, nella fatti- specie un cittadino turco. Quattro imputati sono, infatti, stranieri, nati in Nigeria, Marocco e appunto Turchia.

Stando alle accuse, raccolte dalla squadra mobile di Frosinone anche con la ripresa delle sessioni d'esame e dello scambio di denaro, i funzionari della Motorizzazione, indagati nel procedimento principale, avrebbero effettuato degli accessi abusivi al sistema informatico della Motorizzazione. Ciò con l'obiettivo di alterare i dati e attribuire fraudolenta- mente una patente a soggetti che mai l'avevano conseguita.

Così facendo, avrebbero consentito a persone che non avevano nemmeno sostenuto l'esame di guida di conseguire l'abilitazione. Il sistema escogitato consentiva, sempre a seguito di un abusivo accesso al sistema informatico, di assegnare patenti di guida mai conseguite quali duplicati a seguito di presentazione di una falsa denuncia di smarrimento della patente stessa.

Così facendo avrebbero anche provocato il mancato introito alla Motorizzazione delle somme necessarie per il rilascio della patente o della revisione. Contestati dunque i reati di accesso abusivo al sistema informatico della Motorizzazione, frode informatica, falso ideologico commesso dal pubblico ufficiale in certificazioni e del privato in atti pubblici. Il meccanismo, in pratica, serviva a garantire l'ottenimento del titolo di guida, dietro pagamento, secondo quanto ricostruito dalla squadra mobile, a soggetti che, soprattutto gli stranieri, non erano in grado di superare gli esami.

I fatti sarebbero stati commessi nel periodo compreso tra il gennaio del 2012 e il 2015. Gli imputati sono difesi dagli avvocati Annalisa Corsi, Angelo Pincivero, Anna Maria Buttarazzi, Antonio Lecce, Raffaele Iannotta, Giampiero Palleschi, Christian Franchitti, Giulia Petrilli, Antonino Nobile, Federico Altobelli, Stefania D'Agostini, Sandro D'Anella, Luciano Menga, Eugenia De Cesaris, Kristalia Papaevangeliu, Paolo Marinelli, Raffaele Russo, Paola Santantonio, Angelo Raucci, Cinzia Corbelli, Pasquale Motta, Gerardo Marrocco, Gian Luca Tofanio e Stefania Nicolò. I principali due imputati del processo madre hanno scelto strade diverse: l'ex direttore della Motorizzazione Roberto Scaccia è stato condannato con il rito abbreviato a sette anni e mezzo.

Il titolare di alcune autoscuole di Cassino, Donato Ferraro, che si è visto rigettare la richiesta di patteggiamento, dopo aver cambiato strategia difensiva con riferimento ai beni destinati a confisca, è finito a giudizio. Altri otto tra titolari di autoscuole, esaminatori, ritenuti compiacenti, e suggeritori, ovvero quanti nel corso delle sessioni di esame avevano il compito di aiutare gli esaminandi, hanno patteggiato.