Alatri ha paura. L'omicidio del 20enne Emanuele Morganti ha scosso le coscienze ed ha insinuato in tutta la popolazione un profondo senso di insicurezza che mai, nella storia della cittadina, era stato provato vista la situazione di "normalità" e "tranquillità" che, almeno apparentemente, si viveva e percepiva. Adesso è tutto diverso: il massacro del Miro, con la morte del giovane di Tecchiena, ha sparigliato le carte e, forse, fatto aprire gli occhi se non a tutti almeno a tanti. Di qui una serie di iniziative volte a restituire serenità ad una popolazione scossa e intimorita, come dimostrano le strade e le piazze, specie del centro, deserte già nelle prime ore della sera. E come dimostrano le facce spaurite dei giovani che, nonostante tutto, cercano di tornare ad una certa normalità ormai difficile da ritrovare. 

Dal canto loro le forze dell'ordine ormai da settimane presidiano la città, tutto il suo territorio ma soprattutto il centro, teatro dell'efferato omicidio, attraverso la presenza costante di numerose pattuglie che controllano tutti i punti più sensibili con speciale attenzione ai locali pubblici e ai punti di ritrovo. 

Su questo versante, nei limiti delle proprie competenze, si è mossa anche l'Amministrazione comunale, a volte in questo periodo finita sotto accusa. Di qui la convocazione per le 14.30 del prossimo mercoledì 26 aprile di un Consiglio comunale straordinario con all'ordine del giorno un solo punto: "Analisi delle problematiche relative alla sicurezza del territorio comunale. Proposte di intervento". 

Una seduta speciale della civica assise alla quale le forze di opposizione invitano tutta la popolazione a partecipare al fine di verificare sia lo stato della situazione in ambito sicurezza sia le proposte e le decisioni che verranno adottate.