Un blitz in piena regola. Fulmineo. Neanche il tempo di aprire la porta, che alcuni buttafuori indagati per l'omicidio di Emanuele Morganti si sono trovati faccia a faccia con i carabinieri. Ad entrare in azione venti uomini del reparto operativo. L'obiettivo: rinvenire il manganello telescopico usato per colpire il ventenne di Alatri.

Le abitazioni delle persone coinvolte nell'inchiesta sono state letteralmente circondate e messe a soqquadro. Ogni singola camera è stata ispezionata palmo a palmo. Da cima a fondo. Al setaccio ripostigli, divani e armadi. Gli investigatori, che hanno operato su delega della procura, hanno posto anche domande insistenti, nel tentativo di far cadere in contraddizione quanti, a loro avviso, stanno tentando di nascondere l'arma dell'omicidio. Il sospetto è che lo sfollagente non sia stato gettato via, ma che qualcuno lo conservi ancora. Sullo stesso potrebbero esserci tracce ematiche e impronte digitali. Almeno così si spera.

Gli esiti dell'operazione, avvenuta prima di Pasqua e rimasta rigorosamente top secret, non si conoscono. Nulla è emerso dalle strette maglie del riserbo istruttorio imposto dal procuratore Giuseppe De Falco. Intanto domani gli uomini del Ris analizzeranno i telefonini delle persone finite dietro le sbarre. L'ipotesi degli inquirenti è quella che nella memoria di alcuni cellulari ci sia qualcosa da analizzare attentamente. Pure in questo caso si cercherà di individuare indizi che inchiodino definitivamente l'assassino. Spetterà al raggruppamento investigativo scientifico riuscire a scovare elementi validi.

Sotto la lente finiranno eventuali sms inviati e ricevuti nei momenti precedenti l'omicidio, proprio per capire se sia stata preparata una sorta di trappola per dare una lezione alla vittima. Ma anche quelli immediatamente successivi al pestaggio mortale. Magari qualcuno potrebbe aver scritto frasi compromettenti. La pista che si segue in questo momento, oltre a quella testimoniale, è tecnologica. Non solamente legata ai messaggi, ma persino a filmati che potrebbero aver immortalato la serata. Nelle ultime ore ha ripreso pure quota l'ipotesi che Emanuele si sia trovato, in maniera inconsapevole, al centro di una disputa legata a questioni relative allo spaccio di droga. Il ventenne potrebbe essere stato scambiato per chi doveva qualcosa a qualcuno. Pagando così, il debito di un altro, con la vita.