Una chiamata anonima per consentire alle forze dell'ordine di intervenire, prima che quella violenza potesse degenerare. Prima che le botte si trasformassero in una promessa di morte. Per un bicchiere di troppo, per un apprezzamento sgradito o, forse, per governare la piazza dello spaccio. E non sarebbe neppure la prima volta. Il parapiglia è scoppiato tra l'una e le due della notte tra gruppi di giovanissimi (tra i 18 e i 22 anni) pronti a picchiarsi senza esclusione di colpi in piazza Labriola. Qualcuno, forse anche sotto la spinta emotiva della tragedia accaduta ad Alatri, ha pensato bene di allertare i carabinieri: in quei pochi minuti che hanno preceduto l'arrivo quasi immediato della pattuglia c'è stato un fuggi-fuggi generale. E nonostante la difficoltà dei carabinieri - agli ordini del maggiore De Luca e del tenente Grio - di ricostruire l'accaduto, la prontezza dell'intervento ha evitato il peggio.

Quando tutto sembrava ormai essere tornato alla normalità, quasi due ore dopo il primo episodio, una nuova violenza. Questa volta lungo viale Dante, sempre nel cuore della notte. Impensabile che nessuno abbia visto nè sentito, come testimoniato invece da alcuni esercenti e residenti della zona. A mettere fine alle violenze inaudite tra gruppi di giovani è stata ancora una volta una telefonata anonima giunta in Commissariato: gli uomini del dottor Tocco si sono precipitati in viale Dante dove, in pochi istanti, non è rimasto più nessuno.

Le ipotesi

Le ipotesi su quanto accaduto sono diverse, tutte al vaglio delle forze dell'ordine che stanno cercando di capire se i due episodi consequenziali abbiano un collegamento. Non è difficile immaginare che i conti in sospeso di piazza Labriola siano stati solo rimandati, come se le bande contrapposte abbiano deciso di risolvere la questione rimasta insoluta su un altro terreno di scontro per evitare grane con le forze dell'ordine. Anche in questo secondo - fallito - tentativo c'è stato qualcuno che ha avuto paura. Ha pensato che quelle botte e quella violenza potessero degenerare. E ha chiamato la polizia. La coincidenza tra i casi, comunque, appare assai strana.

I dubbi

Le recenti operazioni di polizia raccontano di un territorio che le compagini criminali locali cercano di dividersi in ogni modo per poter ottenere il predominio della piazza dello spaccio. A definire, poi, i dettagli della spartizione delle zone e dell'attività illecita ci ha pensato l'operazione antidroga dell'Arma "La Storia Infinita": un'attività che ha consentito di smantellare il locale polo di spaccio (direttamente collegato con Napoli), portando all'esecuzione di 19 misure cautelari e alla segnalazione di oltre 50 assuntori. E che ha lasciato un vuoto criminale pronto ad essere riempito da "cani sciolti" che ora possono tentare la scalata: il dubbio che dietro le risse ci sia ancora una volta la gestione dello spaccio, resta.

Girano pure armati

Durante gli stessi controlli che hanno fatto seguito alla seconda rissa (quella di viale Dante) la polizia ha bloccato due ventenni, uno dei quali è stato trovato in possesso di un coltello con una lama di 20 centimetri nel borsello. Cosa doveva fare con quell'arma bianca ben nascosta? Forse è in qualche modo implicato con i due episodi di violenza dell'altra notte? Di certo la consapevolezza che ragazzi di soli vent'anni girino a Cassino con un coltello in tasca spaventa e non poco. Per il giovane è scattata una denuncia per porto abusivo di armi. Le serrate indagini sui casi vanno avanti senza sosta.