I messaggi sono in codice. Indicano quando il carico è arrivato e cosa poter acquistare. E per eludere i controlli molti corrieri e spacciatori cassinati 3.0 si affidano ormai a nuove tipologie di comunicazione. Che ritengono più efficaci. Ma non sanno che anche quelle sono attaccabili. Così negli ultimi tempi sono nati gruppi WhatsApp o sistemi che sfruttano Messenger, chat e pagine web dedicate per poter lanciare il giusto segnale agli acquirenti in attesa. Tutto per evita- re di essere intercettati, ma è un falso mito: le forze dell'ordine lo sanno e hanno "aggirato" i normali sistemi di decodificazione.

Anche i profili Fb sotto la lente

Anche i profili Facebook di persone che sono sotto la lente degli inquirenti sono passati al setaccio. Non sono di certo passati inosservati agli agenti del Commissariato di Cassino i tanti riferimenti al mondo degli stupefacenti sulla pagina Facebook di un ventiseienne arrestato solo qualche giorno fa con circa 400 grammi di stupefacenti tra hashish, marijuana e cocaina. Lo stesso che dopo la convalida dell'arresto, assistito dall'avvocato Anna Ciaraldi, resta in carcere come disposto dal giudice Lo Mastro. Gli uomini del dottor Tocco sanno bene dove e come i giovanissimi della città si incontrano e per questo, a partire dagli ambienti scolastici, non tralasciano davvero nulla: intensificati i controlli nei maggiori posti di ritrovo dei giovani e nelle zone attigue alle scuole. Di poche settimane fa la terribile storia di due genitori ottantenni di Cassino picchiati selvaggiamente dal figlio per i soldi. Soldi da investire, ovviamente, nella droga. Una condizione che da ormai alcuni anni rendeva la vita dei pensionati un inferno e che ha trovato una tregua solo dopo la denuncia delle vittime alla polizia.

La certezza della pena

Oltre ai controlli, costanti, l'altro passaggio importante nella lotta allo spaccio di stupefacenti in città è la certezza della pena. La possibilità di ottenere concretamente un provvedimento dall'autorità giudiziaria che serva a suturare - e non solo a tamponare - i canali si spaccio che riforniscono il territorio è il secondo livello della guerra dichiarata agli stupefacenti. Ne è un esempio la decisione del giudice per la indagini preliminari di Cassino, Massimo Lo Mastro, che ha stabilito nei con- fronti di N.D.S., il giovane arrestato a seguito di una perquisizione domiciliare subito dopo l'assalto al tribunale (consumato circa 5 mesi fa) e poi finito anche in un'altra operazione antidroga, 10 mesi di reclusione per possesso di hashish, visti i benefici legati alla scelta del rito (abbreviato). E al pagamento di1000 euro di multa. Lo Mastro ha invece assolto lo stesso giovane per la detenzione di coca.