Valutare se sussistano i presupposti per un trasferimento d'ufficio per incompatibilità nei confronti del giudice del Tribunale di Roma che venerdì della scorsa settimana ha disposto la scarcerazione, senza obbligo di firma, di Mario Castagnacci, indagato per l'omicidio di Emanuele Morganti, avvenuto ad Alatri qualche ora dopo la scarcerazione. E' quanto sollecita il consigliere laico, Pierantonio Zanettin, al Comitato di presidenza del Csm.

«La vicenda processuale merita un approfondimento da parte del Consiglio Superiore della Magistratura - ha scritto Zanettin nel documento - per verificare la correttezza dell'iter". Secondo il laico del Csm "è del tutto evidente che gli esiti tragici della vicenda non possono essere addebitati al magistrato che ha disposto la scarcerazione dello spacciatore, ma è altrettanto evidente che si sarebbero evitati, applicando canoni ermeneutici diversi e più rigorosi, in tema di spaccio di stupefacenti».

Zanettin, infatti, osserva che la scarcerazione di Castagnacci sia avvenuta «nonostante fosse stato trovato in possesso di grandi quantità di stupefacenti e fosse recidivo».