L'inchiesta elettorale è agli sgoccioli. Un atto d'indagine, uno solo, e ci sarà la conclusione del procedimento avviato dalla procura. Delicatissima quanto attesa, l'inchiesta coinvolge il primo turno di voto amministrativo, quello del 5 giugno 2016. A gennaio la Procura era in attesa delle risultanze sulle perizie calligrafiche da parte del consulente incaricato dal magistrato. Poi, il giorno 9, i documenti sono approdati sulla scrivania del sostituto procuratore Bulgarini. Ora, espletato l'ultimo atto - e si parla di ore - la procura potrà concludere il procedimento e andare avanti. Non sembrerebbe intenzionata a chiedere l'archiviazione, alla luce del quadro indiziario raccolto, anzi non si possono neppure escludere altri coinvolti. L'intenzione sembra proprio quella di fare piena luce sulla vicenda.

La ricostruzione

La "storia"ha tenuto la città con il fiato sospeso per mesi. Tutto è partito dalle segnalazioni arrivate ai carabinieri il pomeriggio della giornata di voto. Primo turno di amministrative e "parapiglia" nella sezione numero 30 a Sant'Angelo. A insospettire pare che sia stata la "strana" circostanza di una persona che si sarebbe recata al seggio per esprimere la propria preferenza ma figurava nei registri dei votanti. Circostanza irrobustita, poi, da ulteriori indagini che avrebbero fatto emergere la presenza di altri cittadini addirittura all'estero ma finiti nei verbali - sempre come votanti - sotto la dicitura "persona conosciuta".

Dal quadro fornito, mesi fa, dalla procura oltre dieci sarebbero le schede ritenute contraffatte all'interno della sezione e due gli iscritti nel registro degli indagati, il presidente e la segretaria di quel seggio. A entrambi vengono con- testati i reati di falso e violazione delle legge elettorale a vantaggio di un candidato consigliere, risultato poi non eletto. Sono state effettuate perizie calligrafiche. Cinque quelle espletate nella caserma dei carabinieri.