Il degrado non molla la presa sulla città. Dopo i tombini in precarie condizioni nella zona Agnone Maggiore, ad alzare la voce sono i residenti del popoloso quartiere di Pontrinio, a pochi passi dal centro storico di Sora. «Una discarica d'amianto a cielo aperto sotto gli occhi di tutti e nessuno la rimuove - sbotta un residente - Sono anni che segnaliamo il pericolo, ma le amministrazioni passano e il materiale inquinante resta lì».

Altro problema della zona è l'illuminazione che dall'inizio dell'anno manca in alcuni punti. I residenti si sono recati all'ufficio tecnico dell'ente di Corso Volsci, hanno ricevuto rassicurazioni ma ad oggi nessuno ha risolto il problema. «Qui di notte abbiamo paura - spiega una giovane donna - Sono mesi che siamo al buio. Le tasse le paghiamo e anche profumatamente, ma non ci sentiamo tutelati. Chiediamo più sicurezza e non vogliamo sentirci cittadini di serie B».

Proprio durante il recente tour dell'amministrazione comunale nei quartieri per presentare alla popolazione il regolamento dei comitati dei quartiere, gli abitanti di Pontrinio hanno avanzato delle precise richieste al sindaco De Donatis sulla segnaletica stradale e il decoro della zona. «Chi arriva dall'Abruzzo entra in città passando dal nostro rione - le fa eco un anziano del posto - e non è un bel biglietto da visita: buche sulla strada, nessuna insegna di benvenuto, marciapiedi impraticabili per colpa dell'erba».

Intanto le mamme attendono l'area attrezzata per i loro bambini che da molti anni è stata promessa e che ora il sindaco De Donatis ha assicurato che realizzerà dove avrebbe dovuto sorgere il ponte lamellare. «Il cantiere aperto e abbandonato dall'Ater da poche settimane è stato smantellato - aggiunge un pensionato di Pontrinio - Chiediamo all'assessore all'ambiente di provvedere al più presto alla pulizia dell'area lasciata sporca, proprio a pochi metri dalle nostre case. Non vogliamo vivere nell'immondizia».

Intanto sulle rive del Liri affiora una schiuma biancastra insieme a cartacce e bottiglie che ricoprono le sponde. Serve un cambio di rotta. Che i residenti di Pontinio ancora non vedono.