Una storia che ha lasciato l'amaro in bocca ad una famiglia del Cassinate. Giovedì poco prima di pranzo un uomo si è sentito poco bene, crampi addominali molto forti e nausea. I figli hanno chiamato il 118 e un'ambulanza lo ha trasportato al Pronto soccorso del Santa Scolastica. Alle 12.30 è entrato nella struttura in codice giallo. L'epilogo per l'uomo e la sua famiglia sarà tragico.

«Papà non stava bene, aveva dei dolori molto forti, quando è arrivato il medico al cambio del turno alle 14 ha passato il codice da giallo a rosso e ha richiesto nuove analisi - ha spiegato uno dei figli - Ma nostro padre non smetteva di contorcersi. Il personale era impegnato a seguire tutti gli altri pazienti e ogni tanto da noi passava solo qualche giovane studente. Alle 17 circa, esausti e arrabbiati, abbiamo insistito per far controllare papà che oramai soffriva in silenzio, quasi senza forze e con gli occhi sgranati. Ci hanno detto che alla fine della flebo sarebbe stato spostato in reparto per le cure del caso. Ma alle 17.20 è stato portato in una saletta del Pronto soccorso nella quale noi famigliari non abbiamo avuto accesso.

Alle 17.35 è uscito il medico che ci ha comunicato che papà aveva avuto un arresto cardiaco e che non erano riusciti ad intervenire in tempo. Ora vogliamo sapere come sono andate realmente le cose. È inaccettabile». La famiglia dell'uomo, che aveva solo 68 anni, ha fatto richiesta della documentazione della cartella clinica per fare luce sui vari passaggi e per capire, dai risultati delle analisi, se l'uomo avesse già dalle 12.30 un infarto in corso. I figli stanno valutando anche l'ipotesi, qualora le carte dimostrassero l'esistenza di incongruenze, di sporgere denuncia.