Troppi presunti micro incidenti, troppe richieste di risarcimento danni, troppe spese da pagare. Per queste ragioni il Comune ha deciso di dichiarare una silenziosa "guerra" contro coloro che, in modo giudicato indebito, lo hanno chiamato in causa per sinistri avvenuti in un passato più o meno recente. Non sono tutti "furbetti del volante": quando le prove e le situazioni sono chiare e inoppugnabili, dal Palazzo si mette mano al portafogli e si risarcisce il proprietario della vettura; quando invece l'incidente è "sospetto", il Comune, allora, resiste in giudizio nominando un proprio legale di fiducia. E quali sono i casi definiti "sospetti"? Si va da chi lamenta di aver distrutto l'intera carrozzeria a chi afferma di essere "precipitato" con l'auto in veri e propri crateri, quando poi le fotografie e la dinamica dimostrano l'incongruenza dei danni denunciati o la presenza di buche neppure troppo profonde. Non che lo stato delle strade comunali sia buono, ma va dato atto al sindaco Giuseppe Morini quando sottolinea che «non ci sono neanche condizioni disastrose diffuse nel nostro sistema viario». In poche battute, se da una parte è altamente improbabile l'elevato tasso di incidentalità che sembra riguardare l'intera rete stradale alatrense, dall'altra alcuni incidenti non hanno il crisma della credibilità. Da qui le azioni del Comune per difendersi. A guadagnarne sono soprattutto le casse pubbliche, perché il risparmio ottenuto è nell'ordine di varie decine di migliaia di euro: «Quando ci siamo insediati nel 2011, il Comune sborsava quasi 160.000 euro annui a causa degli incidenti automobilistici avvenuti lungo le strade della città, adesso siamo a meno di 70.000 euro all'anno», spiega il primo cittadino. Il tutto grazie all'individuazione di un broker assicurativo, che si occupa delle mediazioni e dei risarcimenti, e all'opposizione in giudizio nei confronti di chi non ha titoli per chiedere gli indennizzi.