Si attende di conoscere la data dei funerali di Alessandra Cristofanilli, 30 anni, deceduta lunedì pomeriggio. Un volo dal cavalcavia dell'autostrada Roma-L'Aquila, all'altezza di Vicovaro Mandela in provincia di Roma. La giovane mamma, originaria di Giuliano di Roma, residente a Patrica, ha compiuto l'estremo gesto intorno alle 15. Poco prima aveva lasciato un post agghiacciante sulla sua bacheca di Facebook. La notizia si è diffusa in serata nei due paesi ciociari, destando dolore e incredulità. Fino a ieri non era stata ancora fissata la data per portare l'ultimo saluto alla trentenne. Da quanto si è appreso la salma sarà tumulata nel cimitero di Patrica, dove la donna fino a pochi mesi fa viveva, insieme al marito e al figlio di appena un anno. A scoprire il corpo senza vita della ragazza sono stati alcuni automobilisti. Hanno notato un'auto con il motore ancora acceso e gli sportelli aperti. Si sono avvicinati e a distanza di alcuni metri in un burrone hanno notato il corpo. Immediatamente sono stati contattati i soccorsi e le forze dell'ordine. I medici intervenuti non hanno potuto fare altro che constatare il decesso.

Il precedente 

La trentenne aveva già tentato un gesto estremo alla fine del mese di ottobre dello scorso anno. Con lei in quel caso aveva portato anche il figlio. Aveva raggiunto Pietrelcina, in provincia di Benevento, e lì aveva tentato di togliersi la vita procurandosi ferite al collo. Un gesto estremo che aveva tentato di compiere anche sul figlio. Ma per fortuna i poliziotti della Questura di Benevento l'avevano rintracciata salvando lei e il piccolo. Entrambi soccorsi dal personale medico, la trentenne era stata accompagnata all'ospedale "Fabrizio Spaziani" di Frosinone, mentre il piccolo al policlinico "Bambino Gesù"di Roma. Dopo il gesto di ottobre era andata via da Patrica e viveva a Giuliano di Roma con i parenti. L'altro ieri ha preso di nuovo la macchina, questa volta verso Roma, e si è gettata dal cavalcavia. Si attende, ora, la data dei funerali; non si esclude che possano tenersi nella giornata di domani

La possibile causa

Una depressione post-partum non adeguatamente curata, sia a livello psicologico che farmacologico e che pian piano si è trasformata in un disturbo depressivo tale da spingere la giovane madre a compiere quel gesto estremo già tentato ma senza successo. Potrebbe leggersi così la patologia che affliggeva la mente di Alessandra Cristofanilli, la giulianese che ha trovato la morte gettandosi da un cavalcavia dell'A24. L'analisi è della dottoressa Maria Antonietta Rossi, psicologa-psicoterapeuta cognitivo-interpersonale, esperta in psicodiagnosi e in sostegno alla genitorialità.

«È certamente plausibile che si tratti di una depressione post partum – dice la dottoressa Rossi – che non è stata trattata in modo adeguato e che con il tempo si è tradotta in un disturbo depressivo che la donna ha interamente riversato su di sé. Quando si è in preda a un continuo abbassamento dell'umore, si entra in uno stato che non si riesce a gestire e che, razionalmente, non si riesce a spiegare».

Il messaggio che ha lasciato su Facebook era una richiesta di aiuto o un modo per "giustificare" un simile gesto?

«Più che una richiesta d'aiuto, credo una sorta di testimonianza che ha voluto lasciare su un social network, ben sapendo che poi tutti lo avrebbero potuto leggere».

Il fatto che la ragazza aveva già tentato di togliersi la vita poteva lasciar prevedere che lo avrebbe fatto di nuovo?

«Assolutamente sì. In persone che soffrono di questi disturbi c'è una sorta di predisposizione al suicidio. Oltre che una familiarità: in questi casi l'incidenza è molto alta».

Il bambino potrà ricordare qualcosa?

«Difficilmente. Crescerà con l'assenza di una madre che sarà sostituita da un'altra figura ma non potrà ricordare quanto accaduto».