Potrebbe diventare terreno di scontro politico tra chi intende trasformarlo in sede del Comune di Frosinone e chi invece ritiene che il gioco non valga la candela. Da una parte c'è chi sostiene che il prezzo da pagare sarebbe talmente alto da mettere in crisi le casse dell'Amministrazione cittadina, dall'altra chi fa notare che potrebbe essere l'unica soluzione per rilanciare il centro storico. Ma in- torno a quel palazzo, davvero tra i più belli della provincia di Frosinone, aleggia un mistero. Non si capisce, infatti, se può essere acquistato, affittato o, addirittura, gestito in comodato d'uso.

Cliccando sul sito di Palazzo Koch risulta che quel bene è in vendita oppure offerto in locazione. Ma in realtà non c'è nessun bando relativo alla dismissione o all'affitto da versare. Provare poi ad ottenere risposte concrete sul- la decisione assunta da Bankitalia, anche telefonicamente, è impresa impossibile.

Eppure per altre realtà le cose sono ben chiare. La stessa banca, infatti, sta proseguendo nell'attività di dismissione degli immobili resisi disponibili a seguito del riassetto della rete periferica del- l'Istituto.

«Oggetto di vendita - si legge nel sito - sono principalmente gli edifici già adibiti ad uso istituzionale, ubicati nei centri storici delle città dove le Filiali hanno cessato di operare, oltre ad altre unità a reddito site nelle medesime piazze. Lo scorso mese di luglio hanno cessato l'operatività anche Como, Messina, Novara, Pesaro, Reggio Emilia, Siena, Sondrio, Taranto, Treviso, Varese e Viterbo. Si tratta di immobili di alto pregio, in molti casi anche di interesse storico e artistico, molto ben inseriti nel contesto urbano che li ospita in cui rappresentano un riferimento per le comunità locali».

Non si capisce, quindi, perché gli altri immobili vengono ceduti o dati in locazione, partendo dal presupposto che rappresentano un riferimento per le comunità, invece a Frosinone non viene con- cessa la stessa opportunità. «La dismissione dei cespiti - si evidenzia sul sito - avviene attraverso la valutazione delle manifestazioni d'interesse presentate di- rettamente alla Banca, oppure pervenute a seguito della pubblicazione di avvisi di vendita. L'acquirente viene selezionato sulla base delle regole e dei valori di congruità fissati all'interno dell'Istituto con la collaborazione di esperti indipendenti nonché tenendo conto delle informazioni acquisite sul soggetto interessato. L'elenco degli immobili in evidenza per la vendita, pure presente nella sezione "Elenchi immobili", contiene l'indicazione degli immobili da alienare per i quali sono pervenute concrete manifestazioni d'interesse e sono in corso trattative».

Si specifica pure che Banca d'Italia valuta anche manifestazioni d'interesse per la locazione o il comodato. «Per qualsiasi informazione in merito agli immobili oggetto di dismissione - si spiega- è possibile contattare direttamente gli uffici competenti della Banca d'Italia via email: servizio.imm.gepaco.dismissioni@bancaditalia.it o pec imm@pec.bancaditalia.it». Perché non farlo? Basterebbe, infatti, un impegno serio da parte delle forze politiche per chiarire quanto meno il giallo.