Travolto e ucciso ieri mattina da un pirata della strada, il suo cadavere è stato trovato solo nel pomeriggio in circostanze fortuite: Massimiliano Zazzetti, 54 anni a maggio, era riverso nel canale che costeggia via Alta nei pressi dell'ex centrale nucleare, a poca distanza dalla sua abitazione nella periferia di Borgo Sabotino (Latina).

Gli investigatori della polizia sono al lavoro per chiarire le circostanze della sua morte e rintracciare il veicolo che lo ha sbalzato fuori strada. La scoperta risale al primo pomeriggio di ieri quando il corpo senza vita di Zazzetti, finito nella scolina e nascosto tra le sterpaglie, è stato notato da un passante, un agricoltore della zona. «L'ho visto solo perché ero sul trattore e la cabina è alta - ci ha spiegato l'uomo che ha dato l'allarme - Ma è stato un caso se l'ho notato. Comunque, mi sono fermato subito e quando sono sceso per guardare meglio ho capito che era morto perché nel fosso c'era l'acqua e lui era rivolto con il volto verso il basso. A quel punto ho chiamato il 113».

Per le indagini del caso sono intervenuti, con le pattuglie della Squadra Volante, anche gli investigatori della Squadra Mobile. Dopo la constatazione di morte da parte del medico del 118, i poliziotti hanno iniziato a ispezionare il luogo del rinvenimento del cadavere trovando un gran numero di frammenti di un veicolo. È scattato così l'intervento della polizia stradale per un sopralluogo più accurato. Gli investigatori diretti dal vice questore Antonio Galante e dal commissario capo Roberto Graziosi non escludono alcuna ipotesi, ma la pista privilegiata resta quella dell'investimento da parte di un veicolo che poi ha proseguito la sua marcia senza allertare i soccorritori. Sarà l'esame autoptico a rivelare le cause della morte di Massimiliano Zazzetti, ma le modalità del ritrovamento sembrano indirizzare le indagini verso una direzione ben precisa. Per fare chiarezza sull'accaduto gli investigatori della Questura stanno ricostruendo i movimenti della vittima prima della sua morte.

È emerso così che il 54enne, padre di tre figli, ieri mattina era uscito di casa a piedi intorno alle sette. Non è chiaro dove si stesse recando, ma è probabile che voleva raggiungere il centro di Borgo Sabotino: non aveva un'occupazione stabile, svolgeva dei lavori saltuari di falegnameria. Il cadavere è apparso intatto agli occhi dei poliziotti, ma il fatto che si trovasse nel fosso in un punto dove la banchina a bordo strada è piuttosto ampia, lascia credere appunto che sia stato sbalzato con violenza. Gli occhiali della vittima e i numerosi frammenti di un fanale trovati in mezzo all'erba, del resto, non fanno altro che alimentare questa tesi. Anche se i detective sono cauti e aspettano gli accertamenti di natura tecnica visto che le tracce trovate potrebbero essere state lasciate da un precedente incidente. In ogni caso i pezzi di plastica che componevano, sembra, un segnalatore di direzione, sono stati repertati e saranno analizzati: ricomponendoli, si potrebbe risalire al modello del veicolo che li ha persi. Intanto, gli investigatori sono alla ricerca di telecamere che possano avere ripreso il veicolo "pirata" dopo l'impatto: proprio nei pressi del luogo del ritrovamento è stata individuata una casa dotata di videosorveglianza, ma deve essere accertato se l'occhio elettronico funzionasse e, soprattutto, se riprende la strada. La notizia della morte di Massimiliano Zazzetti ha colpito i tanti che lo conoscevano e stimavano, anche per il suo impegno sociale. Reduce da un'esperienza alla Croce Rossa, aveva anche prestato servizio per la sala operativa degli Angeli Custodi, il servizio che la Provincia aveva allestito per la gestione delle emergenze sociali.