Il micidiale cianuro, polveri sottili che s'insinuano nei polmoni (Pm 10 e Pm 2,5), il cancerogeno benzopirene (3,1 microgrammi per metro cubo quando 1 è il limite di legge), beta-esaclorocicloesano e tanti altri veleni che si riscontrano nella Valle del Sacco ormai da decenni. Senza che lo Stato sia intervenuto in tempo per impedire l'aggravamento di una situazione ambientale diventata vera e propria emergenza. Bisogna perciò dare merito all'associazione culturale "Città e dintorni" di Supino, che ha esordito il 10 febbraio nel castello Colonna di Patrica con l'affollato convegno su "I rischi sanitari da inquinamento della Valle del Sacco", a dimostrazione della maggiore sensibilità ambientale dei cittadini. Il presidente dell'Ordine dei medici, Fabrizio Cristofari, ha perciò auspicato un maggiore impegno comune tra abitanti-medici-istituzioni nell'affrontare concretamente questi temi essenziali per una migliore qualità della vita. I dottori Giovanni Mansueti, oncologo, la pneumologa Teresa Petricca e la cardiologa Maria Cristina Volponi hanno svolto documentate relazioni dalle quali è emerso in maniera netta il disastroso stato della Valle del Sacco, un bacino di 54 comuni da Colleferro a Ceprano ed oltre, nei quali tutte le patologie tumorali e non registrano percentuali superiori a quelle regionali e nazionali. Il territorio è diventato un'autentica camera a gas dove è inquinato anche il latte materno. Vanno bonificati 117 mila ettari che dovrebbero aumentare vista una nuova perimetrazione del sito di interesse nazionale (Sin). La cardiologa Volponi, componente del direttivo e tra i fondatori dell'associazione, è risalita al 1947, quando si verificò la prima moria di pesci in località Tomacella, illustrando come la situazione sia oggi peggiorata anche per le patologie cardiovascolari. Va sottolineato un aspetto importante del convegno: l'associazione non ha denunciato solo l'emergenza ma fa una proposta concreta: la richiesta al ministro Lorenzin di un decreto per interventi risolutivi, come nella Terra dei Fuochi e all'Ilva di Taranto.