Ha chiesto di andare al bagno, ma aveva già in mente tutto: ha salito le scale fino al primo piano e ha spalancato la finestra davanti alle toilette, poi si è lanciato nel vuoto. L'estremo gesto è stato compiuto ieri intorno alle tredici da uno studente sedicenne del liceo scientifico G.B. Grassi di Latina: trasportato da un'ambulanza del 118 presso il pronto soccorso dell'ospedale Santa Maria Goretti, il ragazzo se l'è cavata con una serie di fratture agli arti inferiori e al volto. Ma se il quadro clinico non è grave, la sua condizione psicologica necessita un percorso di cura che la scuola, tra l'altro, aveva già avviato dopo i primi campanelli d'allarme.

Tra i banchi si è sempre applicato con dedizione, come testimoniano i suoi voti alti, ma qualcosa lo turbava al punto che qualcuno, tra i compagni con cui ha più confidenza, aveva intuito che in lui qualcosa non andava. Erano stati informati i docenti e la presidenza aveva subito preso provvedimenti, affidando lo studente allo sportello per il sostegno psicologico interno all'istituto. Non è chiaro se sia stata casuale la scelta di compiere quel gesto nel giorno di San Valentino, ma ieri a scuola parlavano di problemi in famiglia. Nel plesso scolastico di via Padre Sant'Agostino con i soccorritori sono intervenuti i poliziotti della Squadra Volante che hanno raccolto le prime testimonianze mentre gli specialisti della scientifica analizzavano i luoghi. Poi il caso è passato agli investigatori della Squadra Mobile che stanno compiendo tutti gli accertamenti necessari a ricostruire l'accaduto e fugare ogni dubbio degli inquirenti.

La ricostruzione

Stando alla ricostruzione dei fatti, il sedicenne, che vive fuori Latina e frequenta il terzo anno del liceo scientifico, ieri mattina stava seguendo, con la sua classe, un corso di primo soccorso organizzato dalla Croce Rossa Italiana. Una decina di minuti prima delle tredici, quando la lezione era ormai conclusa, lo studente ha chiesto di andare al bagno. Era solo quando ha raggiunto le toilette del primo piano e si è lanciato, ma qualcuno si è presto accorto del tonfo. Ai soccorritori del 118 il ragazzo è apparso cosciente: ha subito ammesso di essersi buttato, ma non ha voluto fornire una spiegazione. È stato trasportato d'urgenza in ospedale con la priorità riservata ai codici rossi, i casi più complessi, ma in pronto soccorso le sue condizioni sono apparse subito fuori pericolo. Gli sono state diagnosticate alcune fratture a una gamba e al volto che hanno reso necessario il ricovero nel reparto di ortopedia del Santa Maria Goretti con una prognosi di trenta giorni.

Dietro quel gesto potrebbero nascondersi mille pensieri e l'intenzione di farla finita, ma forse anche la voglia di scuotere l'ambiente nel quale trae origine il proprio malessere. Perché lanciarsi da un'altezza come quella, difficilmente può rappresentare la maniera per chiudere i conti con la vita. La notizia ieri si è diffusa rapidamente tra le classi che fremevano in attesa della campanella per il ritorno a casa. All'uscita si leggeva apprensione sui volti di tanti ragazzi, ma anche l'incredulità di chi si trova ad affrontare le prime vere insidie della vita e non riesce a comprenderequel gesto.Tanto lontano dalla voglia di vivere che accompagna l'adolescenza.

E' il terzo caso in pochi giorni, dopo quello dell'11enne di Anzio e del 16enne di Lavagna, nel Genovese, a testimoniare, purtroppo, il profondo malessere dei giovani di oggi.