Con le copiose nevicate delle scorse settimane, la stazione sciistica di Prati di Mezzo è tornata agli antichi splendori. Piazzale pieno di auto e amanti della neve impegnati in lunghe camminate tra i superbi boschi delle Mainarde. Mentre gli amanti dello sci devono aspettare il prossimo fine settimana per poter usufruire appieno degli impianti di risalita: la sciovia in dotazione all’impianto e denominata “La Valletta”, destinata prevalentemente all’uso degli adulti è rimasta ferma, mentre l’altra, chiamata PS40, la preferita dai più giovani, ha lavorato tranquillamente senza sosta. Il motivo sta nel ritardo con il quale gli addetti dell’ufficio preposto al rilascio del nulla osta all’uso (Ufficio speciale impianti a trasporto fisso, Ustif) andrà a Prati di Mezzo solo questa settimana.

«Ci è stato garantito che i tecnici dell’Ustif saranno sugli impianti di Prati di Mezzo tra mercoledì e giovedì – ci assicura il sindaco di Picinisco Marco Scappaticci – e il ritardo è dovuto al fatto che abbiamo dovuto sottoporre la sciovia a un ulteriore esame tecnico che ha sottratto del tempo». Avere a Prati di Mezzo gli impianti di risalita al cento per cento è un’occasione da non perdere ora che la stagione invernale non è stata avara di neve, anzi. «È stato motivo di orgoglio vedere andare a buon ritmo sia l’impianto che la struttura ricettiva ospitata nel rifugio il Baraccone – dichiara soddisfatto Scappaticci - aspettavamo da anni un inizio di stagione come quelli delle annate migliori e vogliamo operare affinché tutto fili liscio. Il ritardo nel sopralluogo della sciovia “La Valletta” dipende anche dal fatto che per tutto il Centro Italia, Sardegna compresa, sono solo due i tecnici addetti a tale compito».

La ripresa della stazione sciistica di Prati di Mezzo viene vista anche come traino all’economia del piccolo paese montano che da tempo soffre la crisi e da tempo va in cerca di una risorsa per tirasi fuori dalla palude del mancato sviluppo. «Il traffico di auto che domenica scorsa saliva verso Prati di Mezzo non poteva che farci tirare un sospiro di sollievo: ciò significa che rimettere in piedi e modernizzare gli impianti di risalita è stato sì un costo ma dimostra anche che abbiamo operato nella direzione giusta» conclude Scappaticci.