Il 30 dicembre 2012 muore Rita Levi Montalcini, neurologa e senatrice a vita italiana. Nata il 22 aprile 1909 da una famiglia di origini ebraiche, trascorse un'infanzia serena, seppur improntata ai rigidi schemi tipici delle famiglie vittoriane. Contrariamente al volere del padre, che non approvava la sua scelta di intraprendere una carriera professionale, decise di iscriversi alla facoltà di Medicina e Chirurgia all'Università di Torino, ottenendo ottimi risultati. Successivamente decise di specializzarsi in neurologia e psichiatria, ancora incerta se dedicarsi completamente alla professione medica o allo stesso tempo portare avanti le ricerche in neurologia. Dopo essere stata costretta a trasferirsi in Belgio in seguito alla promulgazione delle leggi razziali, fece ritorno a Torino, dove allestì un laboratorio domestico nella sua camera. In quel laboratorio iniziò a osservare i primi risultati dopo anni di ricerche, giungendo così a scoperte che l'avrebbero resa nota in tutto il mondo. 

Rita Levi Montalcini è stata la prima donna a essere ammessa alla Pontificia Accademia delle Scienze. Nel 1986 viene insignita del premio Nobel per la medicina, per aver scoperto e identificato il fattore di accrescimento della fibra nervosa o NGF. Il 1º agosto 2001 è stata nominata senatrice a vita "per aver illustrato la Patria con altissimi meriti nel campo scientifico e sociale". È stata inoltre socia nazionale dell'Accademia dei Lincei per la classe delle scienze fisiche, nonché socia-fondatrice della Fondazione Idis-Città della Scienza. Primo Levi la descrisse come "Una piccola signora dalla volontà indomita e dal piglio di principessa". Come traspare anche dalla lettura della sua opera autobiografica "Elogio dell'imperfezione" infatti, dietro a ogni sua conquista si nascondeva, oltre che una grande mente, un carattere forte e determinato, sempre pronto ad accogliere nuove sfide e a non arrendersi di fronte alle difficoltà.Â