Il capolavoro di Stanley Kubrick, "Barry Lyndon" festeggia i suoi quarant’anni (esce nel dicembre del 1975) con il ritorno nei cinema italiani in versione restaurata: il grandioso affresco storico che Stanley Kubrick trasse dal romanzo di William M. Thackeray è distribuito dalla Cineteca di Bologna e dal Gruppo Unipol, nell'ambito del progetto Il Cinema Ritrovato.

Il film, una dichiarazione di grandezza del regista americano, interpretato da Ryan O’Neal e Marisa Berenson, rappresenta il trionfo della visione, dell’immagine, della messa in scena. Fotografia, costumi, ambientazioni, musiche: raramente si  è assistito sul grande schermo a un tale perfezione, in termini di resa visiva, di composizione dell’inquadratura.  Memorabili poi il lavoro sulla  luce e sul colore. Un’opera unica, segnata da un’estetica sublime, un affresco storico/esistenziale che ci mostra, come mai prima, tutto lo splendore del ‘700. Premiato con ben quattro premi oscar (fotografia, scenografia, costumi, colonna sonora), Barry Lyndon ancora oggi, a distanza di quarant’anni, mantiene intatto tutto il suo fascino. 

Ebbene, in occasione di tale ricorrenza il Comune di Ceccano, in collaborazione con l’Associazione Cine@rte, dedica una giornata (con un convegno unico in Italia ), proprio al film di Stanley Kubrick. L’appuntamento è per l’otto novembre, quando all’interno del Cinema Antares (serata presentata dalla conduttrice Greta Mariani) si alterneranno ospiti prestigiosi come: Stefano Landini, regista del Centro Sperimentale di Cinematografia, e co-autore del famoso documentario Stanley and Us, venduto in tutto il mondo, Rodolfo Traversa, attore e doppiatore di capolavori come Io e Annie, Quel pomeriggio di un giorno da cani e appunto Barry Lyndon (dove presta la voce all’attore Leon Vitali), Federico Savina, sound designer di fama internazionale, che può vantare una nomination ai prestigiosi Bafta (l’Oscar inglese), l’attore e regista Lino Capolicchio, indimenticabile protagonista de I Giardini dei Finzi Contini, Sandro di Stefano, compositore e direttore d’orchestra.

A rendere unica l’iniziativa, la presenza del collaboratore e assistente storico di Stanley Kubrick, Mr. Emilio D’Alessandro. La sua storia è così incredibile che ne sono stati tratti un libro (Stanley Kubrick e me) e un film (per la regia di Alex Infascelli), presentato all’ultimo Festival di Roma. Siamo nel 1960, quando D’Alessandro va in cerca di fortuna in Inghilterra. Qui diventa pilota automobilistico e debutta in Formula Ford gareggiando contro Emerson Fittipaldi e James Hunt. Parallelamente alla carriera di pilota intraprende la professione di autista privato, accompagnando registi e attori del cinema britannico fino a quando alla fine del 1970 viene convocato a casa di Stanley  Kubrick che lo assume in esclusiva. Leale e  discreto, Emilio si guadagna la fiducia di Kubrick, diventandone via via il segretario, il tuttofare, il confidente, l’amico più fidato. Kubrick lo omaggerà affidandogli una piccola parte nel suo ultimo film, Eyes Wide Shut.

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