Due dati si evincono dalla conferenza stampa di ieri mattina convocata dalle opposizioni nella sala consiglieri di Palazzo Antonelli. Il primo: sul tavolo del prefetto Emilia Zarrilli arriverà nelle prossime ore un esposto a firma di Maliziola, Querqui, Conti, Compagnoni, con oggetto il consiglio del 6 giugno e l’approvazione del bilancio di previsione 2016. Il secondo: per la prima volta, dall’inizio dell’era Caligiore, l’opposizione di centrosinistra agisce in modo compatto (Aversa assente per lavoro. Non si esclude la sua firma).

Perché l’esposto? «Chiediamo giustizia al prefetto. Se questa giustizia c’è, il consiglio deve essere annullato per mancanza di documentazione obbligatoria». Esordisce la Maliziola.

Veniamo alle date che in questa vicenda sono il vero nodo del contendere. Il 25 maggio con una lettera senza numero di protocollo si comunica ai capigruppo che è stato depositato per dieci giorni presso la segreteria comunale lo schema del bilancio di previsione 2016-2018 con relativi allegati e che, nei medesimi giorni, sarebbe stato possibile presentare emendamenti. Sabato 4 giugno alle 19.37 viene protocollata la relazione in merito al parere del collegio dei revisori sulla bozza (avevano espresso parere non favorevole) di bilancio di previsione approvata con deliberazione di Giunta del 24 maggio, redatta dal responsabile del servizio finanziario Aldo Zomparelli. L’opposizione puntualizza di aver ricevuto la relazione dei revisori il giorno stesso, a consiglio iniziato e solo dopo loro esplicita richiesta, alla fine dell’intervento dell’assessore al bilancio Gizzi che non ne aveva fatto cenno. Lo stesso Zomparelli avrebbe messo al corrente della sua controrelazione direttamente in aula. È evidente che fosse impossibile avere in Consiglio la relazione definitiva dei revisori.

«La cosa grave di lunedì è il fatto che il sindaco non ha rispettato il ruolo dei consiglieri comunali - esordisce Manuela Maliziola - perché era suo dovere, qualora ci fossero dei problemi e ce ne sono stati, mettere immediatamente a conoscenza del nuovo scenario, dato dal parere non favorevole dei revisori dei conti, e rinviare l’approvazione al giorno successivo in modo tale che ogni consigliere in libertà e professionalità avrebbe potuto esprimere (senza la visione volutamente falsata data dall’amministrazione) il proprio voto. Noi siamo preoccupati. Ci chiediamo se quello che si è verificato è frutto di incapacità politica o di difficoltà da parte del sindaco di gestire un Consiglio importante come quello del bilancio».

Il piddino Giulio Conti dopo aver fatto la cronistoria della documentazione, chiede con forza le dimissioni del presidente del consiglio Marco Corsi che «dovrebbe essere il garante dell’aula e invece si è reso responsabile di un consiglio illegittimo, convocato nonostante la mancanza di importantissima documentazione. Ricordo che il segretario generale Scarsella ha confermato, a nostra domanda, che la procedura non è stata corretta». Conti chiede anche le dimissione dell’assessore al bilancio Gizzi che definisce un «incompetente» e che durante la sua relazione «non ha parlato del parere sfavorevole dei revisori sulle proposte di bilancio di previsione e Dup - ha continuato Conti - Non posso chiedere le dimissioni del sindaco perché non rientra tra le mie prerogative, ma lui ha il dovere di vigilare su quello che accade negli uffici». Ma poi aggiunge: «Ceccano ai ceccanesi».

Compagnoni nel suo intervento ringrazia la maggioranza per merito della quale i consiglieri di centrosinistra si sono ricompattati e, concordando con quanto espresso in precedenza dai colleghi aggiunge che è «palese e disarmante la mancanza di programmazione e strategia dell’amministrazione Caligiore. In 241 pagine di Documento unico di programmazione la metà sono in bianco. Come si fa a programmare senza confronti? Questa è mancanza di rispetto verso la minoranza, la maggioranza e i cittadini».

Per Querqui il fatto che l’opposizione abbia dovuto chiedere la relazione dei revisori durante il consiglio di lunedì è «un atto gravissimo. Ne erano a conoscenza, ma speravano forse che nessuno se ne accorgesse. La giustificazione del tecnico noi l’accettiamo anche, ma le cose dette dai colleghi circa il metodo di notifica e la mancanza, all’approvazione del bilancio, della relazione definitiva dei revisori mi fanno parlare di seduta illegittima. Da bocciare, come il comportamento della maggioranza».
Una storia che porterà inevitabilmente a ulteriori strascichi, nella migliore dell’ipotesi, polemici.