Tre anni e mezzo di mandato, poi la sfiducia. Era il ‘97 quando Tullio Di Zazzo divenne sindaco di Cassino mentre la “coltellata” arrivò nel 2000. Sedici consiglieri su trenta fecero cadere il suo governo. Il sindaco seppe rialzarsi e combattere ancora. Poi scomparve per un po’ dalla scena politica e, ora, Di Zazzo risorge dalle ceneri. Pronto a vincere al primo turno.
"Rispetto ad allora ho cambiato solo il caratteraccio, sono diventato un po’ più morbido. Per il resto sono deciso e determinato".
E annuncia che sarà la campagna elettorale delle tre E: esperienza, entusiasmo, efficacia.

"Questa città merita un risveglio. Come sono stato capace di risvegliarla nel ’97 lo farò anche adesso. La mia campagna elettorale sarà improntata sulla concretezza che è la cosa che mi contraddistingue. Punteremo almeno a sette liste. Vedo questa città che sta scivolando in un lento declino e non è sufficiente criticare. Bisogna anche impegnarsi" ha detto Di Zazzo.
" Questa città è diventata un colabrodo. A Cassino serve un piano a breve e medio termine. E quello che manca è la continuità amministrativa. Il dramma della giunta uscente non sono le cose che non ha fatto ma quelle che non ha progettato".