Abusi sui fratellini, spunta a sorpresa il supertestimone. La sentenza era attesa nel primo pomeriggio di ieri, dopo una discussione a porte chiuse che avrebbe messo la parole fine, almeno da un punto di vista giudiziario, a una storia difficile anche da raccontare. E invece, a sorpresa, le difese dello“zio cattivo” hanno avanzato l’inattesa richiesta di poter ammettere l’escussione di una persona in grado di chiarire una volta per tutte chi abusò dei due bambini.

Una persona che sembrerebbe vicina alla famiglia, la cui testimonianza potrebbe far pendere l’ago della bilancia scagionando il sessantenne originario di Sant’Elia tratto in arresto dai carabinieri della locale Stazione perché ritenuto responsabile di “atti sessuali commessi nei confronti dei due fratelli minori”: un’accusa tremenda.

Sarebbe stata la madre dei piccoli, insieme alla sorella maggiore dei bambini, a riferire in un’udienza fiume (sempre a porte chiuse) cosa avvenne in quella brutta estate del 2014. In base alle accuse, l’uomo avrebbe approfittato del bambino durante l’assenza del padre che era in ospedale con la sorellina. Ma le stesse attenzioni sarebbero state riservate poi anche alla bambina. Entrambi minori di dieci anni. Nella scorsa udienza il Pm Cerullo aveva chiesto per l’imputato 10 anni di reclusione a conclusione di una durissima requisitoria a cui si era allineato anche l’avvocato Maria Letizia Casale, difensore delle parti civili.

Fermi nella loro posizione, invece, gli avvocati dell’imputato - Roberto Angelosanto e Maddalena Lombardi, che avevano richiamato la perizia del Racis effettuata sul pc dell’uomo. Ora la presenza del supertestimone potrebbe rimettere in discussione tutto. Attesa la sua escussione e la discussione finale dell’avvocato Visocchi - che rappresenta il sindaco di Sant’Elia, tutore dei piccoli affidati a una casa famiglia - e la sentenza.