Dopo Caputo anche l'imprenditore cassinate patteggia la pena. L'affaire autovelox si chiude con due patteggiamenti. Due anni di reclusione, pena sospesa, quelli stabiliti ieri dal giudice per le udienze preliminari Donatella Perna nei confronti di Pierluigi Ferraro, l’imprenditore cassinate finito nell’inchiesta sugli autovelox insieme all’ex comandante della polizia municipale di Atina Alfonso Caputo condannato (sempre con patteggiamento) a due anni e quattro mesi. Entrambi chiamati a rispondere dell'ipotesi di reato di turbativa d’asta e di falso. E di peculato solo, ovviamente, nei confronti di Caputo. 
Il gup Perna ha vagliato tutti gli elementi, quelli della Procura e quelli della difesa, pronunciandosi solo in tardissima serata. Per la società solo una pena pecuniaria.