Qualcuno giura di averlo visto uscira dalla porta del Procuratore dopo un lungo colloquio. Con lui c’era un suo fedelissimo, già assessore durante il suo mandato da sindaco. Ma lui, Peppino Petrarcone, sul tema non si sbottona. Ieri ha riunito i suoi, ma non per parlare del ricorso e dell’esito dei giudici, ma semplicemente per riunire il centrosinistra dopo la lunga pausa estiva.

Inutile nascondere, però, che la data del 17 novembre - quando i giudici del Tar si pronunceranno sul ricorso dell’ex sindaco che chiede di tornare alle urne - segna uno spartiacque decisivo per la coalizione che il 19 giugno ha raccolto quasi il 50% dei consensi. Se si tornerà o meno a votare dipenderà molto anche da quello che verrà fuori dalle indagini della Procura, ormai agli sgoccioli, e che entro il 23 settembre - al più tardi entro fine mese - sussurrano i bene informati - saranno rese note. Se tutto finirà con un’archiviazione, Peppino può sperare ancora nella giustizia amministrativa.

Se verranno riscontrate delle anomalie, oltre alle denunce che scatteranno, il centrosinistra ha una speranza in più nell’udienza del17 novembre che è chiamata a decidere se tornare al voto in tutte e 33 le sezioni o almeno nelle 6 finite sotto la lente della Procura.

I suoi pretoriani giurano che Peppino è fiducioso. Che l’incontro che avrebbe avuto nei giorni scorsi con il Procuratore avrebbe acceso più di una speranza. Ecco perchè il centrosinistra - nonostante non riesca ancora a rialzarsi dal ko, con il Pd paralizzato e l’opposizione consiliare che non dialoga con quella extra consiliare - prova a restare unito e continua a fare campagna elettorale.Il più attivo è l’ex consigliere Danilo Picano che ancora ieri ha tuonato: «Lo staff è il tallone d’Achille di D’Alessandro. Nella speranza che le nostre domande sulla sua squadra trovino finalmente una risposta, colgo l’occasione per chiedere al sindaco quando ci farà capire quali sono i suoi progetti per la città».