E ora si contano i danni. Dopo una terribile crisi economica che ha messo in ginocchio il territorio costringendo aziende a chiudere, operai a una cassa integrazione perenne e commercianti ad abbassare le saracinesche, il territorio fa ancora i conti con la recessione. Se da una parte è vero che lâeconomia tanto a livello locale che nazionale sta lentamente riprendendo il segno âpiùâ, dallâaltro emergono ora con prepotenza i danni prodotti nel passato. Molte famiglie sono state costrette a non mandare i figli allâUniversità perchè non potevano permettersi di affrontare le spese. Altri ragazzi, di loro spontanea volontà , hanno preferito subito mettersi alla ricerca di un lavoro in quanto neanche la laurea dava la certezza di unâoccupazione.
Lâemorragia di iscritti ha colpito lâintero sistema universitario a livello nazionale, ma a livello locale la crisi è stata ancora più acuta. Sembra ormai passato remoto quando lâUniversità , ai tempi del rettore Paolo Vigo, viaggiava su una media di 13.000 studenti lâanno fino a toccare punte di 15.000 iscritti.
Da "medio" a "piccolo"
Dunque lâateneo di Cassino è stato sempre considerato un ateneo medio, o quantomeno medio-piccolo, visto e considerato che con lâindicazione di âmedioâ si identificano gli atenei che hanno tra 10.000 e 20.000 iscritti. Oltre tale soglia partono i grandi atenei, fino ad arrivare ai mega (oltre i 40.000 studenti). Sotto la soglia dei 10.000, gli atenei sono invece considerati âpiccoliâ e Cassino, durante il mandato del rettore Ciro Attaianese (2009-2015, ovvero gli anni della crisi) è andata sotto questa soglia e oggi anche in tutte le graduatorie dei vari istituti specializzati viene classificata tra le università piccole.
Profondo rosso
Al 7 aprile del 2016, quando cioè erano definitivamente chiuse le immatricolazioni allâanno accademico 2015-2016 gli studenti iscritti allâUniversità di Cassino risultano essere 8.092, così suddivisi: 2.936 a Economia e Giurisprudenza; 1.430 a Ingegneria civile; 497 a Ingegneria elettrica; 518 a Lettere e 2.711 a Scienze Umane, Sociali e della Salute e ben 2.682 i fuoricorso. Al 5 giugno del 2015, ovvero per quel che concerne lâanno accademico precedente (il 2014/2015) gli iscritti risultavano essere 8.583.
Per capire la gravità della situazione bisogna fare un balzo indietro di sei anni, quando la crisi stava per iniziare a mordere, ma ancora non era così acuta: nel 2009/2010 gli iscritti erano infatti 11.415 e ancora nel 2010/2011 lâateneo non era precipitato tra i piccoli in quanto gli studenti iscritti risultavano essere 10.660. Fino allâanno accademico 2011/2012 lâateneo ha resistito sopra i diecimila iscritti, seppur di poco.
Al 31 dicembre 2011 gli iscritti risultavano essere infatti 10.284. Nel 2012/2013 lâaddio ai âmediâ: una nuova emorragia ha fatto scendere lâateneo tra i piccoli con 9.455 studenti iscritti.
Nellâanno accademico 2013/2014, al netto degli iscritti ai corsi di specializzazione, master e dottorati, gli studenti effettivi risultano essere 9.414. Il resto è storia di oggi con il 2014/2015 e il 2015/2016 che hanno registrato 8.000 studenti o poco più.
Ma già si guarda al futuro: la campagna immatricolazioni per lâanno accademico 2016/2017 è entrata nel vivo e ora che la crisi è alle spalle si inizia a risalire la china. O almeno, questa è la speranza. Per lâuniversità e per il territorio.