Cede il palco dove fino a domenica sera si sono esibiti i gruppi doc che hanno animato il festival Beer, raccogliendo intorno a sé migliaia di persone. Ma il crollo è avvenuto ieri pomeriggio e non ha assolutamente coinvolto cose o persone. Le polemiche, invece, sono entrate a gamba tesa in piazza Green, soprattutto in materia di sicurezza. Sì, perché oltre 10 metri di struttura amovibile posta nell’enorme spazio all’aperto, per ben oltre due settimane, dovrebbero reggere a qualsiasi tipo di intemperie, omologato per “soffrire”i capricci del tempo.

E, invece, l’acquazzone pomeridiano - che pur non ha fatto registrare danni in città tali da richiedere l’intervento dei vigili del fuoco - ha messo in crisi la robusta struttura. A cedere è stata la copertura, piegata in due dal maltempo. Fortunatamente il “tetto” del palco era stato abbassato la sera prima, in vista delle operazioni di smontaggio, e i danni sono stati solo relativi alla struttura.
I ferri di sostegno laterali si sono piegati e quelli nella parte sottostante spezzati. E se la copertura fosse stata alzata? Si domandano i cittadini della zona. Qualche poteva essere il rischio? E se fosse successo durante i concerti? Ma a questi interrogativi risponde con serenità Oscar Grimaudo, uno degli organizzatori dell’evento che ha riscosso un successo di pubblico senza precedenti. «È stato un errore umano, la sera prima, hanno abbassato la copertura per smontarla. Evidentemente non gli hanno dato la giusta inclinazione e, quindi, la forte acqua si è formata al centro ha creato il cedimento».

E in una nota diramata nel tardo pomeriggio aggiunge: «L’Associazione Big Party respinge con forza le critiche piovutegli addosso. L’abbassamento della copertura per lo smontaggio ha causato il fisiologico indebolimento della stessa, dovuta alle naturali opere di rimozione. L’imponente nubifragio di qualche ora fa ha fatto tutto il resto. La struttura è stata omologata dagli organi competenti e ha passato tutte le verifiche, per cui trovo inopportune le strumentalizzazioni. In quel momento la zona era inaccessibile sia al pubblico che agli operai, i quali per le avverse condizioni meteo hanno interrotto i lavori. Quindi il principio di precauzione è stato rispettato appieno».