Un consiglio straordinario sull’acqua per decidere quale strada intraprendere per impedire la riconsegna degli impianti ad Acea. La decisione è stata assunta al termine dell’assise dell’altro ieri sera e si terrá martedì prossimo alle 20. L’opposizione, con Sarah Grieco, ha chiesto l’istituzione di un tavolo tecnico che sia rappresentativo di tutte le forze politiche per individuare la migliore strada da percorrere.

La presa di posizione

Il sindaco Carlo Maria D’Alessandro, dal canto suo, sembra avere le idee ben chiare e così ha spiegato come intende proseguire: «Non ho nessuna intenzione di mollare. L’acqua dovranno venircela a rubare quelli di Acea, noi non gli daremo nulla tantomeno l’acquedotto comunale» ha dichiarato con forza il primo cittadino dopo che la massima assise, all’unanimità, ha approvato la mozione presentata dalla Chiusaroli che impegna il primo cittadino ad intraprendere le azioni necessarie tese ad impedire la consegna dell’acquedotto comunale ad Acea Ato 5, salvaguardando gli interessi del Comune in relazione alla convenzione di utenza sottoscritta con Acqua Campania S.p.A e relativa alle opere strutturali di proprietà dell’ente comunale che non sono parte integrante dell’acquedotto comunale, ma che ne permettono il funzionamento. A mettere in campo le opportune azioni giudiziarie finalizzate a interrompere le operazioni di consegna dell’acquedotto comunale di cui alla sentenza di ottemperanza del Consiglio di Stato.

La strada maestra

Insomma le idee sono chiare come pure la strada maestra che resta la delibera a firma Palombo, Durante, Iannone del febbraio 2016 che chiede la revoca della delibera del 1996 per uscire dall’Ato, ma ora non si esclude neanche l’ipotesi di Donatelli che si rifá alla legge 221 del 2015 che tutela i comuni con in grande bacino idrico, e Cassino sembra avere tali caratteristiche.

Votazione unanime

Un elemento su tutti è emerso con chiarezza: il consiglio comunale, all’unanimità, si batterà per difendere l’acqua pubblica, anche se l’impresa appare ardua. E certo il gestore privato non starà con le mani in mano. «Acea ci attacca da più fronti - ha continuato con la stessa grinta il primo cittadino - e noi dobbiamo rispondere su più fronti, ma dobbiamo trovarne anche altri per attaccare il gestore del servizio idrico integrato. Questo è quello che sto facendo insieme agli uomini della mia maggioranza e del mio staff, lavorando giorno e notte. Ho preso un impegno serio con la città di Cassino ed ho intenzione di portarlo avanti costi quel che costi. Mi fa piacere che sull’ordine del giorno riguardante Acea ci sia stata la convergenza delle opposizioni, dove risalta anche il voto favorevole dell’ex maggioranza nonostante siano citati nel provvedimento sulla mancata costituzione dinanzi al Tar».

E non poteva mancare la stilettata finale al suo avversario nonché predecessore: «Con tale atto - evidenzia e conclude Carlo Maria D’Alessandro - Petrarcone - ha certificato i suoi errori e le sue negligenze». Ma al di là delle inevitabili contrapposizioni tra maggioranza e opposizione, tutti i gruppi presenti in consiglio comunale martedì sera hanno tirato fuori gli artigli e mostrato i muscoli pur di non riconsegnare al gestore privato gli impianti idrici che ha città difende e custodisce gelosamente da 12 anni. E, in buona sostanza, la guerra continua.