Nonostante la crisi economica, o forse grazie alla crisi economica, aumenta il numero delle partite Iva in provincia di Frosinone, che fanno registrare una crescita dell'8,65% con 377 unità in più al 30 giugno 2017, rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Cresce, quindi, la voglia di impresa, ma il dato può essere interpretato anche in maniera diversa: i soggetti usciti dal mondod el lavoro dipendente hanno deciso di mettersi in proprio e aprire una partita Iva, tentando una nuova strada, non trovando una collocazione.

È quanto emerge da una elaborazione statistica realizzata dall'Ancot, che ha preso in esame i dati del ministero dell'Economia e delle Finanze, cristallizzati al mese di giugno del 2017, dai quali si evince che in Italia sono state aperte 38.466 nuove partite Iva. In confronto al corrispondente mese dell'anno precedente si registra una flessione generale dello 0,7%. Analizzando le variazioni nelle diverse realtà provinciali emerge che l'incremento più consistente si è avuto a L'Aquila dove le nuove partite Iva sono state 269 con un incremento pari a +33,17% rispetto allo scorso anno.

Frosinone è nella top 20 in termini di crescita. A seguire figurano nell'ordine decrescente (sulla base del confronto percentuale con lo stesso mese dello scorso anno indicato tra parentesi) Brindisi 295 nuove partite Iva (20,41%); Ascoli Piceno 156 (+20%); Imperia 166 (17,73%); Lucca 297 (16,02%); Cagliari 355 (15,64%); Ragusa 208 (15,56%); Como 323 (14,95%); Trapani 281 (14,69%); Sondrio 88 (14,29%); Aosta 85 (13,33%); Rieti 126 (12,5%); Siracusa 270 (12,03%); Messina 415 (11,86%); Sassari 201 (11,67%); Bari 798 (10,53%); Foggia 448 (9,54%); Frosinone 377 (8,65%); Catania 728 (8,49%); Mantova 220 (8,37%); Gorizia 69 (7,81%); La Spezia 140 (7,69%); Treviso 525 (7,58%); Bolzano 298 (7,19%); Barletta-Andria-Trani 226 (7,11%); Trieste 125 (6,84%); Monza e Brianza 479 (6,68%); Genova 532 (6,19%); Ferrara 200 (5,82%); Savona 189 (5%); Medio Campidano 43 (4,88%); Rimini 231 (4,52%). E ancora: Trento 277 (3,36%); Caserta 656 (3,31%); Biella 96 (3,23%); Lecco 162 (3,18%); Torino 1.390 (2,58%); Pescara 260 (2,36%); Arezzo 265 (2,32%); Milano 2.668 (2,26%); Padova 552 (2,03%);Brescia 668(1,98%);Udine 258 (1,98%); Roma 3.529 (1,38%); Isernia 78 (1,30%); Venezia 404 (0,75%); Bergamo 542 (0,56%); Bologna 607 (0,50%); Prato 224 (0,45%); Vicenza 458 (0,22%); Ogliastra 40 (0%); Napoli 2.032 (-0,10%); Salerno 792 (-0,13%); Alessandria 271 (-0,37%); Lodi 112 (-0,88%); Terni 138 (-1,43%); Ancona 261 (-1,51%); Catanzaro 231 (-1,70%); Crotone 138 ( -2,13%); Siena 166 (-2,35%); Pisa 281 (-2,43%); Ravenna 212 (-2,75%); Massa Carrara 134 (-2,90%); Verona 517 (-3,36%); Lecce 558 (-3,46%); Taranto 302 (-4,73%); Palermo 631 (-4,97%); Varese 433 (-5,04%); Firenze 686 (-5,12%); Modena 421 (-5,18%). A seguire: Grosseto 139 (-5,44%); Pavia 329 (-5,46%); Belluno 96 (-5,88%); Teramo 211 (-6,22%); Piacenza 146 (-6,41%); Pesaro e Urbino 203 (-7,31%); Perugia 428 (-7,56%); Avellino 291 (-8,20%); Novara 191 (-8,61%); Pordenone 139 (-9,74%); Cosenza 443 (-9,96%); Forlì-Cesena 188 (-10,48%); Oristano 64 (-11,11%); Parma 232 (-11,11%); Viterbo 240 (-11,11%); Fermo 117 (-11,36%); Verbano - Cusio - Ossola 85 (-11,46%); Benevento 173 (-11,73%); Reggio Emilia 293 (-12,01%); Enna 78 (-12,36%); Caltanissetta 144 (-13,77%); Latina 389 (-14,13%); Reggio Calabria 337 (-14,68%); Livorno 170 (-15%); Cremona 151 (-15,17%); Pistoia 178 (-15,64%); Carbonia-Iglesias 52 (-16,13%); Chieti 248 (-16,22%); Olbia-Tempio 108 (-17,56%); Agrigento 253 (-18,39%); Cuneo 384 (-19,83%); Campobasso 144 (-20%);Nuoro 94(-20,34%);Rovigo 120 (-21,05%); Vercelli 81 (-24,30%); Vibo Valentia 96 (-25%); Potenza 241 (-25,62%); Asti 133 (-29,63%); Matera 116 (-39,58%).

«Per quanto riguarda le persone fisiche - ha detto Arvedo Marinelli, presidente nazionale dell'Ancot - la ripartizione per sesso è sostanzialmente stabile, con il 62,2% delle partite Iva aperte da soggetti di sesso maschile. Il 47% delle aperture è attribuibile ai giovani fino a 35 anni di età e il 33,3% a soggetti tra 36 e 50 anni».

«Rispetto al giugno dello scorso anno - ha ricordato - emerge una flessione di aperture in tutte le classi di età,più significativa nella classe più anziana (-7%), ma con l'eccezione della classe 51-65 anni (+2,3%). Il 18,5% di chi ha avviato una partita Iva a giugno risulta nato all'estero».

«Nel mese di giugno 2017 - ha aggiunto il presidente dell'Ancot - emerge che i nuovi strumenti finalizzati ad agevolare l'avvio di nuove iniziative imprenditoriali sono particolarmente apprezzate. Nel mese in esame, infatti, 14.208 soggetti hanno aderito al nuovo regime forfetario(circa il 37%del totale delle nuove aperture), con un aumento dell'8,3%in confronto al corrispondente mese dell'anno scorso».