Precari si nasce o si diventa? Sono stato solido, incancrenito nella società,o liquido e scivoloso, quanto vulnerabile ai cambiamenti? Non si fanno più domande i giovani imbottigliati nel traffico dei curricula che intasano le aziende, piuttosto appendono alla parete quel contrattino interinale come fosse la lode alla laurea con bacio accademico. Più che altro è un colpo di fortuna, avere una busta paga anche solo per due mesi o per sei, rinnovabili per altri sei.

Una via Crucis fatta di rimbrotti genitoriali e porte a cui bussare, senza contare i click su tasto "invia"del pc per inanellare più occasioni possibili. Poi, quando arriva la chance attesa da anni, si resta comunque "sospesi", quasi imbarazzati e intimoriti nell'avere due soldi nel portafogli. Un esercito di fantasmi del lavoro anche nel Cassinate dove, spesso, il vero pendolarismo è tra agenzie interinali e aziende. Che, fortunatamente ci sono, e si fanno sentire come fossero piccole miniere d'oro nel Deserto dei Tartari della Provincia. "Contrattini" che accendono la spia del sogno e, spesso, però tengono sospesa la vita.

In otto ce la fanno

Nel 2015 sono stati 8 i giovani assunti da una grossa realtà del sud della Ciociaria. Otto bracci operativi di un sistema in continua evoluzione: stavolta la Fiat non c'entra ma il settore è ugualmente in crescita. Due anni di vita in bilico e la coscienza che il continuo ammodernamento delle linee produttive poteva accompagnarli verso il portone d'uscita con un "arrivederci e grazie". E, invece, tra pensionamenti e incentivi, a inizio 2017 è scoccato il contratto a tempo indeterminato. Risultato? Nel giro di tre mesi, quegli otto ragazzi hanno acquistato otto auto - a rate - e due sono già i matrimoni in programma, nel 2018. Laddove un giovane lavora la società respira tutta, come un unico polmone.

Addio al matrimonio

Non può dire la stessa cosa un altro "interinale" cassinate che sta convincendo la futura moglie a rimandare i fiori d'arancio. Matrimonio programmato a settembre e contratto a tempo determinato che non verrà rinnovato. E lui? Pur trovandosi "nel mezzo del cammin di nostra vita", vuole assolutamente disdire le nozze. Non può prendersi "oneri" che non è sicuro di… onorare e a nulla ormai valgono le "preghiere"della sua eterna fidanzata. Il precariato come status del quotidiano e la parola futuro che diventa utopia ha ispirato pure il nuovo film di Daniele Vicari "Sole, cuore, amore", una autentica denuncia sulla lenta e costante erosione dei diritti dei lavoratori.

Investimenti all'estero

Poteva essere una brutta parentesi di vita, anche quella di Roberto (nome di fantasia) che girava le aziende dell'alta Ciociaria tra un contratto interinale e l'altro. Due mesi in due mesi, poi quattro o sei, ma la musica non cambiava mai. L'ultimo lavoro combaciava alla perfezione con la laurea che aveva in tasca e "saldava", almeno un po', il conto con gli anni di studio nel Nord Italia. Ma quando l'azienda gli sbatte la porta in faccia, seppellisce la sconfitta e fa scattare nella sua testa la molla del protagonismo: e così stacca un biglietto per le Canarie. Va con un compagno di viaggi e di "disavventure" lavorative come lui e iniziano a studiare il mercato. Trovano tanti italiani che hanno lasciato tutto per trasferirsi in quel paradiso fiscale.

La parte da leone la fanno i pensionati d'Italia - e non mancano i ciociari - che hanno lasciato affetti e luoghi di vita per non dover più sopportare il peso delle tasse e della povertà incalzante. Ecco allora il rientro in Italia e uno "stage" in una agenzia funebre, per poi tornare nelle Canarie e aprirne una lì. Idea originale e innovativa. Ma più di tutto, la fuga da un sistema malato di precariato. Capace solo di avvelenare la società.