Quanto è sicura la tua banca? Nei giorni scorsi "L'Espresso" ha pubblicato un dossier in collaborazione con Mediobanca sui bilanci del 2015 di 377 banche "minori" con attivi inferiori a cinque miliardi. Sono banche di credito cooperativo, banche popolari e società per azioni, vigilate in modo indiretto dalla Banca centrale europea attraverso Banca d'Italia.
Il ruolo delle banche locali per un territorio come la nostra provincia è davvero fondamentale. Tra quelle prese in esame, dallo studio, in tutta la Ciociaria, l'unica tra le popolari ad aver ottenuto il semaforo verde è la Banca Popolare del Frusinate.
L'economia frusinate vive un momento molto particolare, i grandi insediamenti industriali sviluppatisi negli anni 60-70 stanno delocalizzando verso territori che offrono minori costi della mano d'opera o maggiori servizi allo sviluppo industriale.
I mercati delle costruzioni e dei trasporti, motori della nostra economia, non riescono a uscire dalla forte recessione iniziata dal 2008. Basti pensare che nel solo settore delle costruzioni sono stati persi 7.750 posti di lavoro e 914 aziende hanno definitivamente chiuso i battenti.
Le "banche locali" sostengono proprio il tessuto produttivo locale, erogando il credito alle piccole e piccolissime imprese.
Essere vicini alle proprie realtà significa anche impiegare la raccolta della clientela al sostegno delle imprese che creano ricchezza e producono lavoro e occupazione. 
È importante tuttavia, per la salvaguardia dei nostri risparmi, visto che questi istituti ogni giorno decidono le sorti di migliaia di piccoli operatori economici, che gli stessi siano "in salute" e non mettano a repentaglio gli investimenti dei correntisti.
Ecco perché, in un momento in cui il sistema bancario è sotto l'occhio del ciclone lo studio R&S di Mediobanca, traccia un quadro dal quale finalmente è possibile scorgere un bel raggio di sole per il futuro di tutto il territorio.

Gli indicatori utilizzati per colorare i "semafori"

  • Lo studio di R&S di Mediobanca ha elaborato un database pubblicato su internet, ordinato in base a un punteggio, a un ordine di gravità, cui corrisponde un colore. Sono indicate in rosso le banche a più alto rischio fallimento, in giallo quelle a medio rischio e in verde quelle a basso rischio. Alla formazione del punteggio concorrono quattro indicatori:
    • l'incidenza dei crediti deteriorati netti sul patrimonio netto tangibile della banca;
    • l'incidenza delle sofferenze sullo stesso patrimonio netto;
    • la svalutazione dei crediti deteriorati sui ricavi;
    • il cosiddetto cost/income, cioè il rapporto tra costi operativi e ricavi, il principale indicatore di efficienza.
    * I risultati dello studio sono tuttora disponibili per la consultazione sul sito espresso.repubblica.it