Un misto tra dolore e rabbia, ma senza nessuna voglia di desistere, assale in queste ore i viticoltori, dopo che il freddo ha seriamente compromesso la produzione vinicola. Il danno è tutto da valutare e per fare bene i conti ci vorrà qualche settimana. Una gelata di primavera così intensa non si ricordava da anni. È accaduto altre volte in passato ma il fenomeno era decisamente più circoscritto.

«Più trascorrono i giorni, più raccogliamo le segnalazioni e i rapporti dai sopralluoghi, più sale il bilancio degli effetti devastanti della gelata caduta in Ciociaria nella notte tra venerdì e sabato. E pensare che fino a venerdì, tutto sommato, avevamo limitato le perdite. Dopo quanto si era già verificato a gennaio, questa proprio non ci voleva». Racconta il direttore della Coldiretti di Frosinone, Pietro Greco, che da sabato ha immediatamente attivato le unità territoriali dell'organizzazione per una verifica complessiva delle conseguenze causate dal repentino abbassamento della temperatura del fine settimana che, dal nord al sud della provincia, ha compromesso coltivazioni di ortaggi, ma soprattutto i vigneti.

Il gelo è arrivato in un periodo già complicato a causa della scarsità di piogge. E le gemme delle viti, ormai in fase di sviluppo avanzato, sono state bruciate dal freddo.

«Visto il quadro desolante, mi ritengo un fortunato. La gran parte delle mie vigne è in alta collina tra Piglio e Olevano – evidenzia Emanuele Terenzi, produttore vitivinicolo – per cui i danni che ho riportato si attestano intorno al 10, al massimo 15%. Certo, sarebbe stato meglio non averli. Le barbatelle piantate su uno dei miei terreni più bassi sono bruciate, mi ci vorrà almeno un anno per far ripartire il ciclo produttivo. Ma altrove i danni sono ingenti».

La varietà che rischia di essere più colpita è il Cesanese. Sono proprio le aree di Anagni e Paliano che hanno accusato il colpo più duro: aziende con 16, 30, anche 50 ettari di vigneto sono alle prese con una pesante conta dei danni, tanto che i raccolti stagionali di uva sono compromessi addirittura fino al 60%del quantitativo che ci si attendeva. Problemi si registrano anche nei comuni della Valcomino a forte vocazione vitivinicola.

Le perdite, in questo caso, sono diffuse. In diversi terreni tra Atina, Alvito e Gallinaro, alcuni vigneti sono stati colpiti dal gelo, mentre altri, a poca distanza dai primi, sono rimasti indenni. «Stiamo concludendo la fase degli accertamenti per avere contezza dei danni che appaiono ingenti. Completata la verifica - anticipa il presidente della Coldiretti di Frosinone, Vinicio Savone - non è escluso che potremo chiedere ai comuni e alla Regione Lazio di attivarsi per il riconoscimento della calamità e altre misure transitorie come un abbattimento degli interessi sui prestiti in corso e sgravi contributivi per dare una boccata di ossigeno ai produttori vitivinicoli e di ortaggi oggi in evidente sofferenza».