Vertice in Comune con la Sinloc. Il bando di gara nei primi mesi del prossimo anno. Giornate frenetiche e ore cruciali a Fiuggi. Dove il coordinamento di maggioranza dopo essersi riunito lunedì scorso per pianificare l’incontro che si è tenuto l’altro ieri con la Sinloc, ha cercato di tracciare le linee guida attraverso il quale l’advisor, incaricato dal Comune di Fiuggi, dovrà tentare d’intercettare quella finanza privata senza la quale c’è soltanto il baratro.

Dal coordinamento di maggioranza com’era facile prevedere è emerso poco e niente a parte le solite chiacchiere, anche se del tutto legittime, sulla maggiore partecipazione e trasparenza nella gestione della controllata ATF.

Insomma la solita tarantella fiuggina fatta più di mal di pancia individuali e ideologici che di proposte concrete nel contesto di una maggioranza ormai divisa su tutto. Qualcosa in più, non molto rispetto a quanto già si sapeva e da noi anticipato, invece è emerso nell’incontro con i funzionari Sinloc. Quindi un bando di gara per l’affidamento in gestione dei rami d’azienda, Imbottigliamento, Terme e Campo da Golf, che probabilmente vedrà la luce entro gennaio/febbraio del prossimo anno, con la procedura che dovrebbe arrivare a compimento entro luglio dello stesso anno.

Tutto questo non dà per scontato l’esito positivo della gara, lo speriamo tutti, però tra il dire ed il fare c’è di mezzo l’esborsare e quindi come sempre in questi casi le perplessità sono molte anche se questa resta l’unica strada percorribile con tutte le riserve del caso. Anche perché agli inizi di questo secolo, tempi in cui condizioni generali della città erano decisamente migliori delle attuali, l’ex sindaco Virginio Bonanni tentò analogo percorso affidandosi alla Deloitte&Touche e la gara come molti ricorderanno andò deserta.

Speriamo che adesso le cose possano andare diversamente il che non è però per nulla scontato. Il nervo scoperto, invece, restano i tempi indicati dall’advisor comunale. Quindi una stagione termale, la prossima, in linea con quella appena alle spalle, fatta di sudore e lacrime, con un’economia e imprenditori fiaccati e con una sola scommessa in comune sul come arrivarci vivi e con la speranza di non dover rimpiangere il tanto contestato “Piano Pinto”.