Fabio Roiati, consigliere comunale di Anagni con delega alla Salute, rompe il silenzio in merito agli ultimi accadimenti sul presidio ospedaliero e le recenti polemiche.

«Le recenti polemiche sono forse eccessive per la motivazione, “letti” - dichiara - ma comunque utili e/o necessarie per tenere sempre viva la consapevolezza della emergenza sanitaria che caratterizza il nostro territorio. Non sono certo polemiche sorte per difendere 7/8 letti, magari anche arrugginiti dal lungo abbandono in cui versano, sicuramente più utili, in questo momento, in altra sede, ma sono proteste mai sopite per la mancata realizzazione di un progetto che dispone l’attuazione nel Presidio Sanitario di Anagni di una serie di attività che avrebbero permesso un miglioramento dell’offerta sanitaria per il nostro territorio, l’inizio di un percorso di crescita. È la protesta contro chi vede il Presidio di Anagni come una struttura da continuare a depredare, non certo di solo letti,ma anche di quel poco che ormai è rimasto, il personale, dopo l’espoliazione, dei primi mesi del 2013.

La contrapposizione tra Anagni e Alatri è stata sempre considerata, da chi aveva a cuore la sanità di questo territorio, come una “guerra tra poveracci”, una contrapposizione che si perde negli anni, una contrapposizione spesso voluta e alimentata, perchè in questo modo non si è mai affrontata la vera soluzione, cioè la organizzazione dei due ospedali in modo complementare e sinergico, questo si che avrebbe portato a qualcosa di costruttivo per la sanità.

Ben venga, quindi la completa e sincera disponibilità del dottor Roberto Sarra a collaborare per realizzare una sanità migliore, e ben venga la nomina del dottor Massimo Natalia a Coordinatore Responsabile per le attività sanitarie del Presidio di Anagni. L’assenza di questa programmazione sanitaria, negli anni, ha condotto da una parte alla chiusura dell’ospedale di Anagni, dall’altra alla lenta agonia dell’ospedale di Alatri, che oggi si vuole rilanciare, è importante perchè non possiamo permetterci di perdere altri pezzi di sanità nel nostro territorio. Promesse di nuovi posti letto, ma si spera anche nuovi medici ed infermieri, che non sia, insomma, una semplice promessa, esperienza amaramente vissuta per quanto riguarda la riorganizzazione del presidio anagnino, fermo a quel 21 aprile 2015. Un’area in cui è necessario tornare ad investire, incominciando dalla sanità, su questo sarà necessario il coinvolgimento dei sindaci del territorio, tornare a chiedere per ottenere un ospedale di area disagiata per grave crisi economico-sociale-ambientale e sanitaria».